PIGNATARO M. – Fissata per il 26 novembre 2015 la prima udienza del processo per la vicenda autovelox di Pignataro Maggiore, scandalo per il quale il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dottor Silvio Marco Guarriello, aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per gli attuali otto imputati: il comandante dei vigili urbani Alberto Parente, l’ex sindaco Giorgio Magliocca, l’ex vicesindaco Piergiorgio Mazzuoccolo, gli ex assessori magliocchiani Giovanni Magliocca, Claudio Di Lillo, Antonio Palumbo e Vincenzo Romagnuolo, e il titolare di “SOES Spa”, ditta con sede in Telese vincitrice dell’appalto, Tommaso Stazio.
Affinché i nostri pochi ma affezionati lettori possano farsi un’idea della vicenda, pubblichiamo in coda a questo articolo la sentenza numero 10620 della sesta sezione penale della Corte di Cassazione emessa nella fase cautelare a seguito dell’udienza del 24 febbraio 2010. Si tratta della sentenza con la quale è stato dichiarato infondato e quindi rigettato il ricorso contro il sequestro delle apparecchiature autovelox a firma del legale rappresentante di “Soes Spa”, Tommaso Stazio, condannato inoltre al pagamento delle spese processuali. Come ricordano i giudici della Cassazione, “con ordinanza del 25.9 – 5.10.2009 il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere confermava – tra l’altro – il sequestro delle apparecchiature autovelox di proprietà della ditta SOES ed in uso, a seguito di aggiudicazione di gara d’appalto, ai Comuni di Pastorano e Pignataro Maggiore, in ordine al reato ex art. 323 c.p.. La vicenda si inseriva in un’indagine avente per oggetto gli appalti per l’installazione ed uso di apparecchi autovelox nei territori comunali, il cui valore era stato determinato con una percentuale sugli incassi delle future infrazioni rilevate”.
Come abbiamo avuto modi di riferire su “Pignataro Maggiore News”, la prima udienza al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, seconda sezione penale, collegio “A”, era stata fissata in data 11 giugno 2015 e non si era svolta per assenza del presidente, impegnato in un corso di aggiornamento.
Nell’occasione furono presenti in aula solo due degli imputati, il comandante dei vigili urbani Alberto Parente e l’ex assessore Claudio Di Lillo. Tra il pubblico era stato notato il padre dell’ex sindaco Giorgio Magliocca, Luigi Magliocca. Nel frattempo – ovviamente rispettando i termini per la comparizione dell’imputato – il competente ufficio deve aver notificato il decreto che dispone il giudizio all’ex assessore Vincenzo Romagnuolo, che non l’aveva ricevuto in quanto risultava “trasferito”.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it