Querela flop per la Del Vecchio: la Corte d’Appello annulla la condanna di Minieri

Querela flop per la Del Vecchio: la Corte d’Appello annulla la condanna di Minieri

PIGNATARO M. – La Corte d’Appello di Salerno, in riforma della sentenza numero 130 del 2013 con la quale il giudice monocratico della sezione distaccata di Mercato San Severino aveva condannato Salvatore Minieri, ha stabilito che contro il giornalista non è possibile procedere perché “l’azione penale non poteva essere esercitata per tardività della querela”.

Lo scrittore e documentarista era accusato di diffamazione a mezzo stampa ai sensi dei comma 2 e 3 dell’articolo 595 del codice penale, oltre che ai sensi dell’articolo 13 della legge 47 del 1948 sulla stampa, per effetto della querela presentata dall’avvocato Angela Del Vecchio per un articolo pubblicato dalla Gazzetta di Caserta il 16 giugno 2006. L’articolista, in quel contesto, faceva riferimento ad un incarico che il legale aveva ricevuto dal commissario prefettizio Paolino Maddaloni, nei mesi (dal 2005 e fino alle elezioni amministrative del maggio 2006) che seguirono lo scioglimento del Consiglio comunale di Pignataro Maggiore per le dimissioni della maggioranza dei Consiglieri. Secondo il giornalista, l’incarico per un arbitrato sulla vicenda rifiuti sarebbe stato affidato dal funzionario prefettizio (in quel periodo candidato alle elezioni amministrative nel Comune di Caserta con uno schieramento di centrodestra) per favorire l’allora candidato pignatarese (poi vincitore) alla carica di primo cittadino, l’esponente provinciale di Alleanza Nazionale Giorgio Magliocca.

La querela della Del Vecchio, però, non sarebbe arrivata tempestivamente, ma soltanto tre anni dopo (il 29 giugno 2009).  Nell’ambito di un procedimento civile intentato dall’ex sindaco Magliocca ai danni di Minieri, l’avvocato – intervenuta in qualità di test – avrebbe preso atto dell’articolo incriminato e avrebbe sporto denuncia. In primo grado, con sentenza pronunciata il 15 marzo 2013, il Giudice monocratico della sezione distaccata del Tribunale di Salerno aveva condannato il giornalista a sei mesi (pena sospesa) e al pagamento delle spese processuali.

In sede di appello, però, nonostante la richiesta del Sostituto Procuratore Generale, dottoressa Maria Maddalena Russo, la Corte presieduta dal presidente estensore Claudio Tringali ha accolto le ragioni del legale di Minieri, dichiarando – nel corso dell’udienza del 24 marzo 2015 – l’improcedibilità dell’azione penale perché la querela è stata presentata oltre i termini di legge.

Red. cro.

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