Questione depuratori: disposta anche per il sindaco Marrocco l’archiviazione del procedimento

Questione depuratori: disposta anche per il sindaco Marrocco l’archiviazione del procedimento

CALVI R. – Ad  appena due mesi dalle elezioni amministrative il Sindaco di Calvi Risorta, dott. Giovanni Marrocco, riceveva un avviso di garanzia per la questione dei depuratori.  Un procedimento giudiziario che aveva coinvolto la maggior parte dei sindaci della provincia. L’inchiesta scattata nel 2011 e conclusasi nel 2013 avrebbe evidenziato pesanti danni a corsi d’acqua nei quali gli enti interessati sversavano scarichi fognari non adeguatamente depurati. Procedimento alquanto  inconsueto per  la fascia tricolore calena  che, essendo al suo primo mandato, non aveva ancora avuto il tempo materiale per avviare e organizzare la macchina amministrativa.

Il 26 gennaio scorso, il P.M.  del Tribunale di Santa Maria C.V., dott.ssa  Giorgia De Ponte,  a seguito di una più meditata lettura delle risultanze  investigative, sosteneva che anche se  “emergono delle criticità per quanto riguarda gli impianti di depurazione”, tuttavia per alcuni anni non si è potuto dare corso ai lavori per il problema, comune a molti enti territoriali, specie in questi anni, per la mancanza di fondi. Solo nel 2015 la Regione Campania ammetteva a finanziamento il Comune di Calvi Risorta per l’adeguamento dei depuratori. Il territorio vive una vera e propria emergenza che ha indotto le varie amministrazioni, succedutesi nelle cariche, ad adottare, di volta in volta, le contromisure necessarie per fronteggiare il problema che sono peraltro apparse, nella maggior parte dei casi, inadeguate. I sindaci non sono che gli ultimi anelli di una catena di responsabilità che parte dall’amministrazione centrale , si dipana attraverso la gestione commissariale, arriva poi alle amministrazioni provinciali e termina quindi con i consorzi che sono deputati alla gestione , allo smaltimento e allo stoccaggio dei rifiuti.

Pertanto il P.M. ribadisce che il ritardo nei  lavori di adeguamento, che pure erano stati deliberati, è stato dovuto a ragioni economiche che si era cercato di superare attivando una serie di procedure volte ad ottenere finanziamenti. Quindi per quanto sopra esposto, sancisce la non acquisizione di elementi di prova idonei a fondare l’accusa in giudizio a carico dell’indagato, pertanto dispone l’archiviazione del procedimento.

Luciana Antinolfi

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