Reati ambientali: rinviata l’udienza del processo che vede imputati Magliocca e Vitiello. Ancora un difetto di notifica

PIGNATARO M. – Ancora uno slittamento per l’apertura del dibattimento che vede imputati per reati ambientali l’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, e l’ex presidente del Consiglio di amministrazione della Pignataro Patrimonio srl, Giuseppe Vitiello. Nell’udienza di giovedì scorso (25 ottobre) il Giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Flora Mazzaro, è stata costretta a rinviare le parti al 4 aprile 2013 per colpa di un difetto di notifica.

Nel corso dell’ultima udienza il giudice avrebbe dovuto decidere sull’eccezione sollevata dall’avvocato Mauro Iodice (difensore di Magliocca, Vitiello è difeso dall’avvocato Gennaro Iannotti), il quale si era opposto alla decisione della Mazzaro che aveva dichiarato contumace il suo assistito. Secondo il legale, infatti, il decreto di citazione diretta a giudizio, poiché fatto recapitare il 31 dicembre, non sarebbe stato notificato nei 60 giorni precedenti all’udienza del nove febbraio, cioè nella data individuata per l’inizio del processo. Il giudice, che in un primo momento aveva considerato il periodo che va dal 9 febbraio all’udienza di stamane, utile per far trascorrere i 60 giorni (quindi da assommare al periodo già intercorso tra il 31 dicembre e il 9 febbraio), si era riservata di decidere, nonostante l’opposizione dell’avvocato Giovanni Merola (rappresentante del Comune di Pignataro Maggiore che si è costituito parte civile).

Procede senza intoppi, invece, l’altro processo che vede imputati Magliocca e Vitiello, sempre per reati ambientali. Nell’udienza del 2 ottobre scorso, è stato escusso un testimone dell’accusa (un carabiniere del Noe che ha effettuato le indagini). In aula, oltre al pubblico ministero, erano presenti gli avvocati della difesa (anche in questo processo l’ex sindaco Magliocca è difeso da Mauro Iodice e l’ingegner Vitiello da Gennaro Iannotti) e l’avvocato Giovanni Merola, in rappresentanza del Comune di Pignataro che anche in questo caso si è costituito parte civile. Il Giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottor Orazio Rossi, ha aggiornato le parti al prossimo 27 novembre. In quella data saranno sentiti i test della difesa.

In questo procedimento Magliocca e Vitiello sono accusati di aver violato i comma 1,2 e 4 dell’articolo 256 e il comma 2 dell’articolo 133 del decreto legislativo numero 152 del 2006, con l’aggravante del concorso formale e del reato continuato, art. 81 c.p. Tra l’aprile del 2008 e il febbraio del 2009, nella qualità rispettivamente di primo cittadino e di responsabile della municipalizzata, in pratica, avrebbero fatto sì che la Pignataro Patrimonio (come riscontrato dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Silvio Marco Guarriello): esercitasse l’attività di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, senza alcuna iscrizione all’Albo nazionale dei Gestori Ambientali; gestisse illecitamente rifiuti speciali quali fanghi di depurazione e accumulasse rifiuti da frazione organica, carta e cartoni, senza alcun tipo di copertura; non effettuasse mensilmente le analisi sulle acque dei reflui scaricati in violazione del punto 2 dell’autorizzazione allo scarico n. 0184590 del 20/11/2008 rilasciata dalla Provincia di Caserta; scaricasse reflui urbani senza autorizzazione che invadevano il fosso Canale Ferrovia, immissario del Rio Pellegrini che si immette nel canale Agnena Vecchio.

Red. cro.

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