PIGNATARO M. – Era prevista per questa mattina (15 maggio) la quarta udienza del processo che vede imputati per reati ambientali l’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, e l’ex presidente del Consiglio di amministrazione della Pignataro Patrimonio srl, Giuseppe Vitiello. Il Giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottor Orazio Rossi, su istanza dell’avvocato Gennaro Iannotti – il difensore di Vitiello non era presente per questioni professionali -, ha riconvocato le parti per martedì 12 giugno, sospendendo i termini di prescrizione. In aula, nonostante l’assenza dei test, si sono presentati gli avvocati Mauro Iodice (per l’ex sindaco Magliocca) e Giovanni Merola (rappresentante del Comune di Pignataro Maggiore, che si è costituito parte civile).
Magliocca e Vitiello sono accusati di aver violato i comma 1,2 e 4 dell’articolo 256 e il comma 2 dell’articolo 133 del decreto legislativo numero 152 del 2006, con l’aggravante del concorso formale e del reato continuato, art. 81 c.p. Tra l’aprile del 2008 e il febbraio del 2009, nella qualità rispettivamente di primo cittadino e di responsabile della municipalizzata, in pratica, avrebbero fatto sì che la Pignataro Patrimonio (come riscontrato dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Silvio Marco Guarriello): esercitasse l’attività di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, senza alcuna iscrizione all’Albo nazionale dei Gestori Ambientali; gestisse illecitamente rifiuti speciali quali fanghi di depurazione e accumulasse rifiuti da frazione organica, carta e cartoni, senza alcun tipo di copertura; non effettuasse mensilmente le analisi sulle acque dei reflui scaricati in violazione del punto 2 dell’autorizzazione allo scarico n. 0184590 del 20/11/2008 rilasciata dalla Provincia di Caserta; scaricasse reflui urbani senza autorizzazione che invadevano il fosso Canale Ferrovia, immissario del Rio Pellegrini che si immette nel canale Agnena Vecchio.