Requisizione dei loculi: è legittima? Intanto il Presidente del Consiglio comunale chiede un ripensamento

Requisizione dei loculi: è legittima? Intanto il Presidente del Consiglio comunale chiede un ripensamento

PIGNATARO M. – Sta creando molti malumori la comunicazione diffusa lunedì scorso da Palazzo Scorpio, sulla requisizione dei loculi e delle cappelle inutilizzate da parte dell’Amministrazione comunale. Nel manifesto, firmato dall’assessore Giorgio Vito (delegato al cimitero) e dal sindaco Raimondo Cuccaro, si invitano i cittadini concessionari che non hanno necessità di utilizzare i loculi, a riconsegnarli al Comune nel termine di trenta giorni. In cambio dovrebbero ricevere, secondo quanto stabilisce il Regolamento di Polizia Mortuaria, “1/198 per ogni anno residuale ai 99 della concessione della somma versata all’atto dell’assegnazione rivalutata al momento della rinuncia alla concessione”. La misura straordinaria sarebbe stata adottata a causa delle difficoltà incontrate dall’Ente di via Municipio nella realizzazione dei nuovi loculi. Il provvedimento, però, ha trovato l’immediata opposizione del Presidente del Consiglio comunale, Francesco De Rosa. L’ex vicesindaco ha diffuso nella giornata di oggi (24 luglio) la seguente nota indirizzata a Vito e a Cuccaro:

In riferimento all’avviso pubblico a Vostra firma, datato 21 luglio 2014 – attese le difficoltà per la indisponibilità di loculi occorrenti per assicurare la tumulazione dei defunti nel nostro cimitero cittadino – Vi invito a riconsiderare l’appello/diffida, rivolto ai cittadini concessionari, assegnatari di loculi o cappelle gentilizie inoccupati o inutilizzati, e ricercare altre soluzioni, sicuramente più democratiche. Atteso che tale procedura influisce sensibilmente sulle coscienze dei cittadini concessionari si chiede, con cortese sollecitudine, di adoperarsi per una diversa risoluzione del problema.

De Rosa nella lettera esprime il punto di vista di chi considera il provvedimento illegittimo. Ordinanze di questo genere, infatti, in altri Comuni d’Italia sarebbero state annullate per la mancata individuazione di un tempo ben definito (anche se in questo caso sembra trattarsi di una requisizione definitiva) o per la mancanza di una oggettiva urgenza. In questo ultimo caso, alcuni avrebbero richiamato una sentenza della Prima Sezione del Consiglio di Stato, la quale avrebbe accolto un ricorso straordinario contro il comune di Battipaglia perché “l’atto risulta – si legge nella sentenza – illegittimo in quanto il potere di requisizione ha natura eccezionale ed è finalizzato alla cura degli interessi generali non altrimenti tutelabili, giustificato da ragioni di urgenza in presenza di situazioni inaspettate, improvvise e imprevedibili, intese come impossibilità di utilizzare i rimedi ordinari previsti dall’ordinamento”. Non avendo gli strumenti per poter giudicare, non possiamo dire se le situazioni di Pignataro Maggiore e di Battipaglia sono comparabili e se l’impossibilità di costruire nuovi loculi possa essere definita “una ragione di urgenza”. Nelle prossime settimane se ne saprà qualcosa in più e sapremo chi tra i pro o i contro ha ragione.

Red.

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