VITULAZIO – La mossa del sindaco Luigi Romano, di revocare le deleghe agli assessori comunali, ha scatenato il dibattito politico a Vitulazio. Di fronte alle proteste dei critici, il primo cittadino – come potete leggere nel decreto sindacale allegato – ha motivato la scelta sostenendo che l’esecutivo aveva bisogno di maggiore collegialità. In molti in realtà hanno letto nella mossa della fascia tricolore la volontà di riprendere il controllo della situazione e di estromettere la – forse – troppo invadente (per Romano) Giovanna Del Monte, ancora vicesindaco senza deleghe. In attesa di capire se gli assessori si allineeranno come tanti buoni soldatini, dalla locale sezione del Partito Democratico arriva una nota firmata dal vicesegretario Giuliana Sabatiello, la quale bacchetta il sindaco e sottolinea la sua intolleranza di fronte ai “malpancisti”:
Nel decreto sindacale che giunge a conferma della revoca delle deleghe (non delle cariche) agli assessori si legge che il sindaco vuole basare sulla collegialità l’operato amministrativo, perciò tutti diventano suoi collaboratori senza alcuna specificità. Tradotto: avete (o hai?) finito di ficcanasare nei fatti che non vi (ti) riguardano, my dear. Fermo restando che questa decisione è una prerogativa del sindaco, non si può non leggere in questo gesto non solo l’ennesimo atto antidemocratico a cui ci sta abituando ma anche la riprova di una crisi e di molti mal di pancia che serpeggiano praticamente dall’insediamento di questa giunta. Naturalmente il sindaco guarisce i pruriti non col dialogo ma con l’allontanamento o per meglio dire una lenta eutanasia di qualche personaggio scomodo. Intendiamoci, scomodo non perché contrasti i metodi del sindaco e le scellerate decisoni che prende a tutti i livelli, in tal caso il personaggio avrebbe tutto il sostegno del Partito Democratico Vitulazio. Bensì è considerato elemento fastidioso perché non c’è spazio per due che intendono la politica allo stesso modo. Tradotto: la bancarella (o mercato) della politica la faccio io…
In questo quadro desolante, bisogna dare atto a Gigino della buona prassi che fa del detto “mal comune mezzo gaudio”, con buona pace di tutti gli assessori.