BELLONA – La scorsa notte un incendio, presumibilmente di natura dolosa, presso l’impianto di stoccaggio di rifiuti (industriali, oltre che urbani) ubicato a Bellona, in località Ferranzano, ha generato una nube tossica, un vero e proprio ‘fungo’ in stile Hiroshima che ha sovrastato le teste degli abitanti di Terra di Lavoro prima di ricoprire con le sue venefiche ceneri le campagne in cui si coltivano molti dei prodotti che quotidianamente finiscono sulle nostre tavole. Sollecitiamo gli organi preposti a fare chiarezza sull’accaduto e le autorità sanitarie a vietare raccolta, commercializzazione e consumo di frutta e verdura eventualmente prodotta da colture nella zona, utilizzo per uso irriguo di acque superficiali derivanti da canali o vasche a cielo aperto, almeno fino a quando non verrà esclusa la presenza nell’aria di polveri sottili, idrocarburi, diossine o altri inquinanti. Sollecitiamo inoltre le istituzioni locali a preoccuparsi di risolvere l’annosa questione delle ecoballe (che eco non sono affatto) stoccate presso la zona del Frascale, oltre che ad abbandonare lo scellerato progetto del gassificatore, affinchè alle diossine della camorra non si aggiungano quelle ‘governative’ .Rivolgiamo inoltre un appello al comune buonsenso dei cittadini (oltre che al Comune di Capua ed a quelli limitrofi: l’edificazione degli inceneritori non elimina la possibilità che avvengano accadimenti di questo tipo anzi contribuisce ad aumentare questo rischio, come provato dai recenti incendi di ecoballe in prossimità dell’ecomostro di Acerra. Capua piuttosto si allinei al virtuoso percorso che in provincia, dopo il successo dell’esperienza di Camigliano, anche comuni attigui come Pignataro e Sparanise hanno finalmente intrapreso: aderire alla strategia ‘Rifiuti Zero’. Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra Circolo “A. De Matteo” Capua (CE)
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