CASAL DI PRINCIPE – “Il gesto offende la memoria di un sacerdote che ha dato la vita per la lotta alla camorra, ma la presenza sulla sua tomba di tante persone e di associazioni anticamorra dimostra che non siamo soli e che c’e’ tanta gente che combatte giorno per giorno. Cio’ da tanta speranza per il futuro”. Cosi’ il questore di Caserta Guido Longo che questa mattina ha partecipato alla manifestazione organizzata da Libera contro il gesto di profanazione perpetrato da ignoti lo scorso giovedi’ notte sulla tomba di Don Peppino Diana, il sacerdote parroco della chiesa di San Nicola di Casal di Principe barbaramente ucciso il 19 marzo del 1994 dal gruppo Schiavone del clan dei Casalesi. Questa mattina alla manifestazione erano presenti anche il prefetto di Caserta Carmela Pagano e il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli e pm del maxiprocesso Spartacus I, Federico Cafiero De Raho. C’erano circa 150 persone a rendere onore alla tomba di Don Diana dove Andrea Vinciguerra, responsabile del premio Follaro D’oro, ha riposto sulla lapide della cappella gentilizia una copia in bronzo delle due mani che si intrecciano. La stessa immagine laccata in oro era stata rubata due giorni fa da ignoti che erano entrati nella cappella scassinando la serratura.
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