Rinviata per un difetto di notifica la Camera di consiglio che era stata convocata dal Gip per decidere sulla opposizione del querelante Emiliano Sanges (presidente della cooperativa “Apeiron”) alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura

Rinviata per un difetto di notifica la Camera di consiglio che era stata convocata dal Gip per decidere sulla opposizione del querelante Emiliano Sanges (presidente della cooperativa “Apeiron”) alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura

PIGNATARO MAGGIORE – Il GIP (Giudice delle indagini preliminari) del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Rosaria Dello Stritto, ha rinviato al 16 giugno 2021, per un difetto di notifica, la Camera di consiglio che era stata convocata in data 24 marzo 2021 per decidere sulla opposizione del querelante Emiliano Sanges alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Pubblico ministero dottoressa Marta Correggia). Emiliano Sanges, attuale presidente della cooperativa sociale “Apeiron”, aveva presentato una denuncia per diffamazione a mezzo stampa a seguito della quale erano stati iscritti nel registro degli indagati i giornalisti Davide De Stavola (direttore responsabile del quotidiano online www.caleno24ore.it),Salvatore Minieri ed Enzo Palmesano.
Come è noto, la cooperativa “Apeiron” – che ha sede in un bene confiscato alla camorra intitolato alla vittima innocente Franco Imposimato-, è balzata all’attenzione delle cronache per la firma di due protocolli d’intesa in materia di immigrazione con il “Gruppo sociale La Felicità”, associazione culturale i cui componenti del consiglio direttivo sono tutti – nessuno escluso – o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia Vincenzo Lubrano, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Franco Imposimato. Segretario del “Gruppo sociale La Felicità” è Angela Valente (componente del consiglio direttivo), moglie di Gaetano Lubrano, figlio di Vincenzo Lubrano. I fratelli Gaetano e Giuseppe Lubrano (pregiudicato, già sottoposto a sorveglianza speciale) sono stati condannati in primo grado per violenza privata con l’aggravante camorristica ai danni dello scrittore Salvatore Minieri. Il boss Vincenzo Lubrano è lo stesso che chiese e ottenne la cacciata del cronista Enzo Palmesano (vittima di reato di tipo mafioso: violenza privata con l’aggravante camorristica) dal quotidiano locale “Corriere di Caserta”.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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