Sabato alla galleria ArteVinciguerra ci sarà il vernissage di Antonio Mucherino. Sarà presente anche l’artista

Sabato alla galleria ArteVinciguerra ci sarà il vernissage di Antonio Mucherino. Sarà presente anche l’artista

BELLONA – Sabato 6 dicembre, alle ore 18:00, avrà luogo il vernissage di Antonio Mucherino presso la galleria ArteVinciguerra, sita a Bellona in via Regina Elena n.57; alla personale dell’artista, proveniente da La Spezia, sarà presente anche lo stesso autore.

L’esposizione, organizzata dal direttore di Arte Vinciguerra, propone una serie di opere, realizzate nell’ultimo decennio e rappresentative della produzione del pittore. Sarà disponibile in galleria il catalogo a colori, edito in occasione della cerimonia di inaugurazione, con prefazione di Marina Scialdone e testo critico di Carlo Roberto Sciascia.

Durante la serata vi sarà un intrattenimento musicale del sassofonista Giuseppe Giroffi, che allieterà gli ospiti con il suo repertorio.

Schegge di un mondo in evoluzione, immagini frantumate, elementi del reale tagliati, apparenze di esseri appena visibili. È il mondo che, nel rimando continuo alla frammentazione totale dell’uomo, contiene la forza della ricerca di Antonio Mucherino per la quale tutto fluttua con delicatezza verso l’infinito.

Ogni elemento, unito agli altri che si librano nello spazio, vive un¹atmosfera di sogno in un racconto di vicende intrise di storia, dove le à evanescenti si caricano di cromatismi densi e ricchi di humus vitale.

Nelle sue opere si avverte inarrestabile l’accalcarsi di pensieri e di visioni, di salti mentali verso il sogno liberatore in grado di rendere tutto facile e piacevole tra sensazioni appassionate ed emozioni vissute. E così il mondo di Mucherino si anima di personaggi vari dai templari ad Odisseo, a re Artù, da Dioniso a don Chisciotte, dal pirata dei Caraibi all’incantatrice di serpenti, fa rivivere il sogno di Nefertiti e del faraone, il carnevale di Venezia, i profumi d’Egitto, il ballo in maschera e la tonnara.

Giovanni Vinciguerra, direttore della galleria, chiude con questa mostra l’anno 2014 e prosegue nel suo discorso culturale che lo vede impegnato da molti anni, fin da quando quale assessore provinciale di Caserta realizzava mostre di livello internazionale nel Palazzo reale (Treccani, Kijno,

L’esposizione proseguirà fino al 6 gennaio 2015 con il seguente orario di apertura: 16:00 – 20:00 e su appuntamento (Info: 333/71 61 004 – vinciguerra-giovanni@libero.it).

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Lo spazio fisico e mentale di Antonio Mucherino 

di Carlo Roberto Sciascia

Schegge di un mondo in evoluzione, immagini frantumate, elementi del reale tagliati, apparenze di esseri appena visibili. È il mondo che, nel rimando continuo alla frammentazione totale dell’uomo, contiene la forza della ricerca di Antonio Mucherino per la quale tutto fluttua con delicatezza verso l’infinito.

Ogni elemento, unito agli altri che si librano nello spazio, vive un¹atmosfera di sogno in un racconto di vicende intrise di storia, dove le à evanescenti si caricano di cromatismi densi e ricchi di humus vitale.

Nelle sue opere si avverte inarrestabile l’accalcarsi di pensieri e di visioni, di salti mentali verso il sogno liberatore in grado di rendere tutto facile e piacevole tra sensazioni appassionate ed emozioni vissute. E così il mondo di Mucherino si anima di personaggi vari dai templari ad Odisseo, a re Artù, da Dioniso a don Chisciotte, dal pirata dei Caraibi all’incantatrice di serpenti, fa rivivere il sogno di Nefertiti e del faraone, il carnevale di Venezia, i profumi d’Egitto, il ballo in maschera e la tonnara.

Con tutti l’artista instaura una strana complicità come se, caricati di significati misteriosi, possa farli accedere ad uno spazio immaginario, in cui ogni forma sembra avere sostanza in libera circolazione nello spazio circostante; ciòconsente al fruitore di percepirla con una facilità stupefacente fino a formare una composizione vitale e plastica in cui nasca una fusione tra oggettività e soggettività. Al fruitore non resta che essere partecipe, sollecitato ed invogliato a realizzare una dialettica dinamica ed interagire con l’opera grazie alla sua capacità percettiva e creativa; in lui possono così affiorare i fantasmi, celati nella psiche dell’uomo ed agitantisi nella sua parte più intima.

Le immagini di Antonio Mucherino volteggiano voluttuose nell’aere descrivendo uno spazio fisico ma anche mentale, i cui confini sono quasi impercettibili; tutto sembra danzare al ritmo della composizione e della scansione del colore, intenso nella sua caratteristica dominante e capace di segnare la superficie pittorica rendendo palpabile la atmosfera generata. Ogni personaggio, presente nelle sue opere, carico di un pathos catartico che ne rende vivido l’aspetto, si sfaldano perciò nel tormento interno e stentano a ritrovare la propria identità.

L’insieme si avvale di una decisa valenza segnico-cromatica per meglio delineare la sua “cifra” distintiva penetrando nelle stratificate sensazioni, che a volte si avviluppa spinta da una carica di energia vitale ed accoglie la miriade di cangianti immagini virtuali, vissute più intensamente su uno sfondo puro ed accogliente. Tra giochi segnici e lampi di colore prende vita una dinamica danza dal sapore fresco e genuino, che alterna frenetiche cadenze al senso ritmico liberatorio, avvalendosi anche di spunti intimistici che affiorano delicatamente qua e là, mentre sullo fondo uniforme ogni contorno si dischiude nella trama sulla quale vanno a innestarsi le unità semantiche dell’artista. Il tutto si serve, nella percezione impalpabile e fugace provata, di una sintassi di linguaggio fatto di cromie e di segni dove ogni scheggia si lancia dal centro di energia alla ricerca di spazi illusori e la superficie diventa il palcoscenico dove i colori possono rincorrersi in libere evoluzioni.

Nelle opere di Antonio Mucherino la gestualità segnica e la stesura del colore in sottile variazione tonale implicano la liberazione delle personali energie interiori in un momento cosciente, ma provieniente dall’inconscio, grazie alla quale le immagini dall’istintivo valore estetico ed espressivo suggeriscono effetti spaziali ed atmosfere immateriali, generando una visione che va al di là del semplice spazio percettivo naturale. Dai suoi lavori, infatti, si irradia una luce particolarmente diradata in orditi vitali e nell’equilibrio sereno capace di evolvere ogni soluzione in un discorso piacevole; la forma, benché non del tutto assente, tende a trasformarsi in <segno>, cioè in un elemento grafico di riconoscibilità formale ma non contenutistico. Le trame appaiono lievi, soffuse di una leggiadria rarefatta ed intense per misteriose emozioni e, in un gioco di tenui proposizioni e di puri rimandi, sempre equilibrate secondo una logica di distensione segnico-cromatica dal sapore spaziale.

C.S.

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