Salone internazionale del libro di Torino, Roberto Saviano tra “caso Palmesano” ed elezioni regionali in Campania: “La lotta alle mafie è uscita dall’agenda di governo”

Salone internazionale del libro di Torino, Roberto Saviano tra “caso Palmesano” ed elezioni regionali in Campania: “La lotta alle mafie è uscita dall’agenda di governo”




TORINO – Dal mancato cambiamento nel bel Paese alle elezioni regionali in Campania, fino alle minacce delle mafie ai cronisti coraggiosi. Roberto Saviano, al cospetto di un mostro sacro del giornalismo di inchiesta internazionale come Günter Wallraff, si è sfogato mettendo in fila tanti temi scottanti e manifestando la delusione per aver messo a repentaglio la sua sicurezza senza aver visto quel cambiamento tanto auspicato. “Credevo in un processo di cambiamento in Italia che non è arrivato” ha detto Saviano. “Ieri sulle prime pagine dei giornali c’erano due notizie molto importanti. La prima è che il figlio di un pm antimafia di appena nove anni è finito sotto scorta a causa delle minacce della mafia. La seconda riguarda un giornalista di nome Enzo Palmesano che è stato licenziato dal giornale per il quale lavorava, su ordine del boss Vincenzo Lubrano di Pignataro Maggiore. Ebbene, in merito a tali gravi notizie avete letto o sentito di qualche commento del governo?”.
La ragione di tale silenzio, secondo l’autore di ‘Gomorra’, starebbe nel diverso approccio dell’esecutivo nei confronti di spinose questioni come la lotta alle mafie: “Quando c’erano i ‘cattivi’ al governo, cioè Berlusconi e i suoi, l’emergenza legalità era al centro del dibattito pubblico. Soprattutto a causa delle collusioni di alcuni uomini chiave di quello schieramento. L’arrivo al governo di gente che si professa lontana da qualsiasi collusione ha determinato la scomparsa dall’agenda politica della lotta alle mafie. Nonostante tutto, però, esse esistono e prosperano ancora”. Questo nuovo atteggiamento del governo Renzi sarebbe emerso anche oltre i confini nazionali, per questo Saviano aggiunge: “Con il semestre di presidenza dell’Unione Europea, abbiamo avuto la possibilità di portare la nostra esperienza sul fronte della lotta alle mafie, anche in zone poco attrezzate nel Vecchio Continente. Potevamo proporre una normativa comunitaria finalizzata a combattere il riciclaggio del denaro sporco e, invece, abbiamo lasciato scorrere così quel periodo tanto importante per noi e per l’Europa”.
Non poteva mancare un passaggio sulla recente polemica sulle elezioni regionali in Campania: “Oggi come in passato le elezioni in posti come la Campania sono inquinate dal voto di scambio. Politici e camorristi offrono un servizio o un lavoro in cambio di un voto. Ci si rende conto della cosa leggendo i nomi dei componenti delle liste che si presenteranno alle elezioni regionali. Quando ho sollevato la questione, qualcuno ha bollato la mia critica come disfattismo. Le cose non stanno cambiando come stanno cercando di farci credere e, purtroppo, quando qualcuno cerca di farlo notare, viene additato come un ‘gufo’. Noi meridionali, fortunatamente, abbiamo risolto il problema andando via. Tanti ragazzi per sfuggire alla logica del voto di scambio hanno preferito andare al nord o all’estero”.
Se l’Italia presenta dei problemi sul fronte del disagio sociale, sul quale prosperano le mafie, la Germania non sarebbe da meno. Secondo Günter Wallraff – intervistato da Alberto Nerazzini, infatti, nella ‘locomotiva’ d’Europa i cambiamenti hanno ingenerato forti problemi: “Qualcuno crede che in Germania la situazione sia tutta rose e fiori, ma non è così. L’opinione pubblica tedesca riesce a mascherare molto bene problemi come l’impoverimento cospicuo di una parte della popolazione. La società in Germania è stata divisa in caste e i più poveri oggi fanno molta fatica e non riescono a risalire la scala sociale” .

Red.

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