SPARANISE – Con la presente nota che è affidata affinché sia letta e posta agli atti all’inizio della seduta del Consiglio comunale dell’08 maggio 2012 all’Avv. Salvatore Piccolo (fù Vincenzo) capogruppo di opposizione e primo cugino di chi scrive onde giustificare l’assenza al Consiglio comunale del sottoscritto Avv. Salvatore Piccolo (di Luigi) consigliere comunale di opposizione (già assessore in questa stessa consiliatura).
Chi scrive è consigliere comunale ininterrottamente dal 2005 e per la prima volta si trova ad essere assente ad una seduta di Consiglio comunale in sette anni di attività politica. Come è noto, perché riportato dalla stampa locale, nella sera di sabato 28 aprile alle ore 21.30 un commando incappucciato composto da tre delinquenti ha assaltato l’abitazione dove vive il padre dello scrivente in Sparanise sulla curva della circumvallazione. Una via di passaggio e illuminata, anche se la pubblica illuminazione è fatiscente (un palo della luce a pochi metri dall’abitazione è presente ma è spento ormai da circa un anno) e la strada è piena di grosse erbacce che rendono possibile a malintenzionati facili nascondigli. Circostanze che erano state rappresentate pochi giorni prima dell’episodio presso il Comando della Polizia Municipale dallo stesso genitore di chi scrive, naturalmente senza aver avuto riscontro positivo.
I tre criminali hanno sequestrato l’anziano genitore (71 anni) dello scrivente, che da quando è rimasto vedovo vive da solo, e lo hanno percosso e seviziato per circa due ore. Alla fine si sono dati alla fuga allontanandosi con la stessa autovettura di proprietà del rapinato. Automobile dopo qualche ora abbandonata nei pressi di Castelvolturno. Il bottino è rappresentato da pochi oggetti d’oro come la fede nunziale ed una catenina che il sequestrato indossava e qualche centinaio d’euro che aveva in casa. Il provento economico della rapina è, dunque, di non grandissimo valore, mentre i danni psichici per l’accaduto forse sono irreversibili. Chi scrive non avendo dimestichezza di cose criminali non è in grado di stabilire se il vilele gesto sia motivato solo dalla rapina.
Naturalmente ogni utile elemento e dettaglio idoneo ad individuare i responsabili è stato fornito all’Autorità Giudiziaria che sta indagando. Tuttavia nonostante che chi scrive è Consigliere comunale ed il padre, vittima della rapina e del sequestro, è stato Sindaco di Sparanise, come ricorda la foto che è possibile vedere nella stessa aula consiliare guardando il muro di fronte al banco della presidenza, nessun segno di solidarietà è pervenuto da parte dell’amministrazione comunale in carica.
Non una parola , neppure un gesto e neanche un messaggio per manifestare l’umana solidarietà che in casi del genere è difficile negare a qualsiasi concittadino, magari unita ad una forte disapprovazione per il vile e delinquenziale gesto. E’ pur vero che da tempo chi scrive ed il proprio genitore sono visti con evidente odio da una parte politica ben individuata, rancore immotivato ed ingiustificabile. Lo scrivente neppure è in grado di stabilire se ci sia correlazione tra il manifestato odio ed una serie di lettere, fatte pervenire dall’amministrazione, tutte tese ad inventarsi , di sana pianta, chissà quale contenzioso o debito o incompatibilità tra chi scrive e l’ente al sol fine di eliminare dalla scena politica un avversario.
In qualche caso si è arrivato al paradosso che si richiede la restituzione di un pagamento avvenuto, in favore di chi scrive, circa 10 anni fa sul presupposto testuale che al Comune “non si sono trovati atti giustificativi”. Fandonie risibili se non fosse che daranno origine a spese per l’Ente che per colpire il sottoscritto con tali invenzioni ha nominato fin anche un legale. Naturalmente tale attività sarà denunziata in sede penale e comunque non porterà il risultato sperato perché la legge in materia è quantomai chiara. Un eventuale contenzioso con l’ente deve essere reale e non può essere creato artatamente per eliminare il consigliere comunale di opposizione.
Tornando alle motivazioni dell’assenza odierna, lo scrivente, invece ritiene che quanto accaduto al proprio anziano genitore sia di inaudita gravità: un episodio del genere non ha eguali nella storia di questo paese. Conseguentemente lo scrivente prende atto che alcuna solidarietà è pervenuta da parte di chi , pure eletto grazie al sostegno dei 280 voti di preferenza conseguiti dallo scrivente, dovrebbe essere il Sindaco di tutti e dovrebbe almeno avere la necessaria sensibilità per manifestare la solidarietà ad un concittadino già sindaco, se proprio non al sottoscritto consigliere comunale, così pesantemente colpito anche solo per far sentire la vicinanze delle istituzioni e per comunicare all’opinione pubblica il disprezzo nei confronti dei delinquenti che si abbandonano a tali gravissime azioni delittuose.
Al fine di sottolineare con maggiore enfasi quanto accaduto, lo scrivente ritiene di non partecipare alla seduta di consiglio comunale sia perché ancora in stato di shock per quanto accaduto sia per portare al centro dell’attenzione del dibattito politico la questione della sicurezza personale dei cittadini e del contrasto e della lotta alla criminalità organizzata. La presente nota sarà trasmessa, insieme ad ulteriore e dettagliato esposto sulla questione del sequestro sopra menzionato e sulla vicenda delle richieste che mi pervengono una a firma di un sedicente dottore a quanto pare appena diplomato e mai laurato, anche al Prefetto di Caserta con richiesta di convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Avv. Salvatore Piccolo