PIGNATARO M. – Rinviato al 26 novembre 2015 il processo per la vicenda autovelox di Pignataro Maggiore, scandalo per il quale il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dottor Silvio Marco Guarriello, aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per gli attuali otto imputati: il comandante dei vigili urbani Alberto Parente, l’ex sindaco Giorgio Magliocca, l’ex vicesindaco Piergiorgio Mazzuoccolo, gli ex assessori magliocchiani Giovanni Magliocca, Claudio Di Lillo, Antonio Palumbo e Vincenzo Romagnuolo, e il titolare di “SOES Spa”, ditta con sede in Telese vincitrice dell’appalto, Tommaso Stazio. La prima udienza dell’11 giugno 2015 al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, seconda sezione penale, collegio “A”, non si è svolta per assenza del presidente, impegnato in un corso di aggiornamento.
Presenti in aula solo due degli imputati, il comandante dei vigili urbani Alberto Parente e l’ex assessore Claudio Di Lillo. Tra il pubblico è stato notato il padre dell’ex sindaco Giorgio Magliocca, Luigi Magliocca, con il quale si sono a lungo intrattenuti gli stessi Alberto Parente e Claudio Di Lillo. Un sintomo del fatto che – come da voci ricorrenti in città, nell’analizzare lo scenario locale – sarebbero di nuovo buoni i rapporti tra il comandante Alberto Parente e gli ambienti magliocchiani, essendo state evidentemente superate le freddezze e le incomprensioni del recente passato. Non può essere che così: Luigi Magliocca, infatti – ribattezzato dai buontemponi di piazza Umberto I “il Grande Puffo del magliocchismo” per il suo ruolo strategico di autorevolissimo consigliere in quel sistema di potere ormai allo sbando -, mai avrebbe rivolto la parola ad Alberto Parente qualora lo avesse ritenuto ancora un nemico o un avversario o un semplice amico di un avversario. È da presumere che i rapporti tra il comandante e i Magliocca (e i magliocchiani) siano migliorati proprio per la comune partita che stanno affrontando nel processo per lo scandalo autovelox.
Da qui alla prossima udienza – ovviamente rispettando i termini per la comparizione dell’imputato – il competente ufficio dovrà notificare il decreto che dispone il giudizio all’ex assessore Vincenzo Romagnuolo, che non l’aveva ricevuto in quanto risultava “trasferito”.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it