PIGNATARO M. – Tirato in ballo dai tre Consiglieri comunali che hanno abbandonato il gruppo consiliare de “La Svolta” per entrare a far parte del gruppo creato dal Consigliere Giorgio Valente, “Coerente per la Svolta”, il capogruppo Pier Nicola Palumbo non ci sta a vestire i panni del “capro espiatorio” e attacca il vicesindaco Francesco De Rosa e i due assessori Daniele Luigi Palumbo e Cesare Cuccaro, chiarendo la vicenda dal suo punto di vista. Vi proponiamo di seguito la lettera che l’avvocato indirizza ai cittadini di Pignataro:
Cari concittadini,
La situazione politica determinatasi in seno al Consiglio Comunale di Pignataro Maggiore con la fuoriuscita dal gruppo consiliare “La Svolta” del vice-sindaco Francesco De rosa e degli Assessori Cesare Cuccaro e Daniele Luigi Palumbo, avvenuta utilizzando e in parte screditando la vita professionale del sottoscritto nonché capogruppo di maggioranza consiliare in maniera pretestuosa e strumentale, è una vicenda, anche e soprattutto umana, che mi ha lasciato profondamente sorpreso ed amareggiato e rispetto alla quale mi trovo costretto, mio malgrado, ad intervenire anche in forma pubblica.
In pratica mi pare di capire che la maggioranza della Giunta Comunale di Pignataro Maggiore, cioè la maggioranza delle persone che da due anni hanno nelle mani il governo e le sorti amministrative dell’Ente, pur affermando che l’organizzazione politica del gruppo consiliare ha sempre seguito un percorso virtuoso e positivo, permeato di stima collettiva e di rispetto personale, ha ritenuto però che in questa fase dell’azione amministrativa il problema primario e forse unico del gruppo di maggioranza, tanto grave da meritare addirittura l’adesione ad un gruppo consiliare diverso, non fossero le molteplici istanze che quotidianamente provengono dalla cittadinanza o la definizione di problemi seri quali la crisi occupazionale che ci sta investendo in modo drammatico, il rapporto con la stampa locale, l’ipotesi di riduzione delle indennità assessoriali per fronteggiare, almeno simbolicamente o per quanto possibile, vecchie e nuove forme di povertà, la gestione coerente e proficua dei beni confiscati alla criminalità organizzata, la definizione delle procedure di liquidazione della Pignataro Patrimonio, la corretta gestione dei fondi della Legge 328/00, le azioni da porre in essere in questa fase per evitare la soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace, la realizzazione dei loculi cimiteriali per i quali si è chiesto da tempo ai cittadini un anticipo di cassa, l’installazione effettiva della casa dell’acqua, la questione Pastificio Pallante, la realizzazione di una rete Wi-Fi pubblica, l’accelerazione delle procedure di redazione del P.U.C, la vittoria sperata e definitiva sul fronte Biopower etc, ma una vicenda assolutamente estranea all’attività di governo dell’Ente e che riguarda non l’azione politica o amministrativa del sottoscritto ma la sua vita professionale. Del resto sul fronte dell’azione amministrativa e in relazione agli argomenti di cui sopra le iniziative e le posizioni assunte dal sottoscritto sono ben chiare e cristallizzate in atti e interventi pubblici e nei verbali consiliari.
Nel merito, invece, della questione sollevata e senza voler tediare chi legge con argomentazioni di natura tecnico-giuridica mi basta solo sottolineare che tale vicenda è stata già ampiamente dibattuta e chiarita anche in forma pubblica dal sottoscritto e in relazione alla quale in ogni caso, proprio al fine di sgombrare il campo da ogni pretestuosa polemica e pur in assenza di qualsivoglia forma di incompatibilità non solo giuridica ma anche e soprattutto deontologica o morale rispetto alla funzione consiliare svolta, ho già da tempo provveduto a depositare atto formale di rinuncia al mandato difensivo nonostante la vicenda riguardi una persona la cui ipotizzata condotta delittuosa nulla ha a che vedere con il Comune di Pignataro Maggiore o con eventuali o potenziali danni, anche solo di immagine, arrecati all’Ente e nei confronti del quale il Comune di Pignataro Maggiore mai avrebbe avuto titolo a costituirsi parte civile. Essa, infatti, è avvenuta solo ed esclusivamente perché nel medesimo processo sono imputati ex amministratori del Comune di Pignataro Maggiore e in ragione del presunto danno sia di natura patrimoniale che di immagine che gli stessi, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbero arrecato all’Ente. E sulla fondatezza di quanto asserito il sottoscritto non teme confronto con nessuno. Ma evidentemente agli amici Assessori questo non basta o interessa perché in fondo è pur vero l’adagio secondo il quale ai venditori d’acqua è inutile chiedere come essa sia perché vi risponderanno sempre che l’acqua è fresca nonostante sia pieno agosto e l’acqua stessa stia per bollire nel secchio.
Inoltre, così come già da altri giustamente osservato, anch’io non posso esimermi dal notare che è quantomeno singolare la circostanza secondo la quale tale iniziativa politica sia stata promossa proprio dai tre consiglieri che in virtù dell’accordo sul metodo di rotazione degli incarichi di governo dell’Ente e dell’atto di indirizzo consiliare del 01.06.2011, dove tale metodo viene esplicitato in forma pubblica, ad Ottobre di quest’anno dovranno abbandonare la carica assessoriale.
Del resto, io stesso ebbi già modo di sottolineare in sede di formazione della Giunta Comunale, quando rifiutai di assumere l’incarico assessoriale, che alcuni nodi prima o poi sarebbero venuti al pettine in relazione all’effettiva realizzazione di alcuni importanti aspetti dell’ambizioso programma di governo che “La Svolta”, nel suo complesso e non solo nei pochi uomini eletti alla carica di consigliere, si era prefissata di realizzare già nella prima metà della consiliatura. E anche su questo punto non temo smentita alcuna.
Tra l’altro, leggendo il comunicato diffuso a mezzo stampa degli Assessori che hanno aderito al gruppo consiliare “Coerenti con la Svolta” non si riesce a comprendere cosa significhi esattamente nella lingua italiana l’espressione assolutamente posticcia “coinvolgere l’intera amministrazione in assurde e inesistenti logiche morali”.
In realtà proprio su questo tema e in relazione alla gravità dell’argomento sollevato dagli stessi, che attiene alla sfera morale ed etica delle persone cioè a quei temi che tutti insieme ci siamo prefissati di porre a fondamento della nostra azione amministrativa, vi invito formalmente ad essere conseguenziali rispetto a quanto affermato solo mediaticamente e a richiedere nel più breve tempo possibile al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione di una seduta del civico consesso che abbia all’ Ordine del Giorno il seguente punto: questione etico/morale – rapporto tra la carica di consigliere comunale ed esercizio dell’attività professionale, riservandomi, al termine della discussione, di pretendere le vostre scuse che altrettanto umilmente saprò rivolgervi qualora doveste dimostrarmi l’erroneità delle mie affermazioni.
Ciò anche e soprattutto al fine di sgombrare il campo, ora come per il futuro, da qualsiasi fraintendimento o intento pretestuoso o strumentale da parte di chicchessia e chiarire, nella opportuna sede istituzionale, quanto da ciascuno affermato e la natura delle scelte compiute e che ci apprestiamo a compiere nel prossimo futuro perché ciò, al di là della vicenda utilizzata, attiene non a schermaglie di natura politica o personale che lasciano il tempo che trovano, non interessano a nessuno e non fanno certamente la Storia, ma alla serietà e al senso etico con cui ognuno di noi interpreta, ha interpretato sino ad ora ed interpreterà il suo ruolo consiliare ed istituzionale, al futuro amministrativo della nostra comunità e al sommo rispetto che in ogni caso si deve sia a chi ci ha sostenuto elettoralmente che all’intera cittadinanza
Solo così, assumendoci ciascuno di noi le nostre responsabilità di fronte ad una intera comunità e nonostante le evidenti differenze esistenti, si potrà portare a termine l’onere che tutti insieme ci siamo assunti, aiutando e supportando con rinnovato vigore il Sindaco Raimondo Cuccaro nella sua capillare, instancabile e coraggiosa battaglia di ripristino della legalità nella gestione complessiva della cosa pubblica e di riordino e consolidamento delle finanze dell’Ente e al quale rivolgo ancora una volta la mia stima e vicinanza, in un momento luttuoso per lui, e l’esortazione a proseguire, con il coraggio e l’ardore che da sempre lo contraddistinguono e che mi hanno spinto a seguirlo in questa avventura, lungo la virtuosa strada intrapresa nell’interesse di tutti i pignataresi onesti.
Il Capogruppo del gruppo consiliare “ La Svolta”
Avv. Pier Nicola Palumbo.