Scoperta donazione fittizia di immobili, sequestrati beni per un valore complessivo di tre milioni di euro

Scoperta donazione fittizia di immobili, sequestrati beni per un valore complessivo di tre milioni di euro

MARCIANISE – A conclusione di un’articolata indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – Sezione criminalità economica e finanziaria – la Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise ha eseguito decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP sede in data 24 aprile 2012, avente ad oggetto beni immobili nella disponibilità della Laura Immobiliare s.r.l. per un importo pari ad € 2.870.867,86 in virtù del combinato disposto dell’articolo 1 comma 143 legge 244/07 (finanziaria per il 2008) e dell’articolo 322 ter c.p., somma corrispondente all’ammontare delle imposte evase da parte dei soggetti di seguito indicati e precisamente:

1.  LICIBERTO Vincenzo, nato a Capodrise il 2.6.1965 e ivi residente in via Roma nr. 19;

2. MASIELLO Agata, nata a Casagiove il 19.3.1967 e  residente a Capodrise in via Roma nr. 19;

3.  LICIBERTO Andrea, nato a Marcianise il 19.11.1967 e ivi residente alla via G. Falcone – coop. Everest;

4.  PORFIDIA Maria, nata a Marcianise il 5.7.1973 e residente a Marcianise alla via G. Falcone – coop. Everest;

5.  LICIBERTO Giovanni, nato a Capodrise il 31.10.1969 e ivi residente alla via F. Rao nr, 83

6.  PONTILLO Concetta, nata a Capodrise il 12.7.1972 e ivi residente alla via F. Rao nr. 83

7.  MANGIACAPRA Laura, nata a Marcianise il 3.11.1944 e residente a Capodrise alla via S. Pasquale nr. 51.

In particolare, nel periodo compreso tra il 30 aprile 2010 ed il 22 dicembre 2010 i fratelli Liciberto Vincenzo, Andrea e Giovanni – rispettivamente titolare (il primo) e gestori di fatto (il secondo e terzo) della ditta individuale Liciberto Vincenzo, esercente l’attività di commercio al dettaglio di materiale da costruzione, procedevano ad un’operazione di cessione a terzi di beni immobili, acquistati prevalentemente a seguito di compensazioni di crediti della ditta con debiti di clienti per forniture di materiale edile, procedendo in una prima fase a mezzo di donazioni delle loro quote ai rispettivi coniugi Masiello Agata, PontiLlo Concetta e Porfidia Maria.

Di poi, in un momento di poco successivo a detti atti di liberalità, le tre citate beneficiarie costituivano ditte individuali aventi ad oggetto l’attività di locazione a terzi di beni immobili – gli stessi oggetto delle predette donazioni – fatti confluire nel patrimonio della società Laura Immobiliare s.r.l., costituita in data 30 giugno 2010 contestualmente alla cessazione delle imprese individuali della Masiello, della Pontillo e della Porfidia; della menzionata società le predette risultano socie, laddove il C.d.A. è presieduto da Liciberto Vincenzo.

Invero, le indicate alienazioni di immobili intervengono in epoca immediatamente successiva alla conoscenza da parte dei fratelli Liciberto dell’inizio della procedura di riscossione coattiva della pretesa erariale, intervenuta con la notifica delle cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate di Caserta per un importo complessivo pari ad euro 2.547.099,00.

Appariva di tutta evidenza che le donazioni erano state effettuate all’unico scopo di eludere l’assoggettamento dei beni alle azioni esecutive erariali, risultando, alla data del 30 giugno 2010, tutte le unità immobiliari (ditta individuale Porfidia Maria, ditta individuale Pontillo Concetta, ditta individuale Masiello Agata) confluite nella nuova società denominata LAURA IMMOBILIARE s.r.l. il cui Patrimonio Netto è risultato pari ad Euro 2.689.055,05.

Un rilievo si stagliava fra gli altri: gli elementi positivi di reddito rilevabili dalle operazioni innanzi indicate non risultavano sottoposti a tassazione ed, in quanto tali, qualificabili come illecito provento di evasione, mentre i beni immobili confluiti nella Laura Immobiliare s.r.l, rappresentavano il profitto del reato di evasione, risultando la richiamata società costituita al solo fine di far disperdere l’origine del patrimonio immobiliare.

Le richiamate operazioni societarie si sono palesate come simulate e fraudolente, non risultando sottese da altra causale se non da quella relativa alla sottrazione all’aggressione della procedura di riscossione coattiva: in sintesi, a fronte dell’uscita dal patrimonio di beni immobili, nessun corrispettivo od incremento patrimoniale risultava conferito, in sinallagma, alle società cedenti o a quelle di nuova costituzione, vuoi perché il corrispettivo contrattualmente pattuito per le alienazioni non era stato corrisposto (come dell’ipotesi di alienazione a titolo gratuito) vuoi perché era stato “compensato volontariamente” con crediti asseritamene vantati.

Riconosciuta la sussistenza del fumus del reato di cui all’articolo 11 D.Lgs 74/2000 –  che sanziona la condotta di coloro che si sottraggono al pagamento delle imposte sui redditi o dell’I.V.A. compiendo atti di alienazione simulata espressione di un intento fraudolento nei confronti delle ragioni dell’Erario – in quanto idoneo a rendere inefficace (anche solo in parte) la procedura di riscossione coattiva dell’Erario – è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei beni da apprendersi nella disponibilità della società Laura Immobiliare s.r.l. (composta dai soci Masiello Agata, Porfidia Maria, Pontillo Concetta – fino al 22.12.2010 –  e successivamente Mangìacapra Laura), del Presidente del Consiglio di Amministrazione Liciberto Vincenzo nonché di Liciberto Andrea e Giovanni, titolari del diritto di pegno sulle azioni della predetta società, per un importo complessivo pari ad € 2.870.867,86, valore risultante dal totale dell’imposta evasa sottratta alla riscossione coattiva nell’anno 2010 dalla ditta Liciberto Vincenzo pari ad € 2.547.099,00, importo cui è stata aggiunta l’ulteriore somma pari ad 323.768,86, corrispondente al totale delle imposte evase relative all’anno 2008.

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