NAPOLI – A Napoli nuovi arresti nei confronti di cosiddetti falsi invalidi le cui pensioni potrebbero aver arricchito la criminalità organizzata. Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 56 persone che si ritengono responsabili di truffa aggravata ai danni dello Stato, contraffazione di pubblici sigilli, falsità materiale e ideologica e distruzione di atti veri. Quattro le persone condotte in carcere e 52 agli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Napoli in seguito alle indagini, coordinate dalla Procura partenopea-Sezione reati contro la pubblica amministrazione, che vede un apposito pool di tre magistrati impegnati nelle indagini. L’operazione costituisce il prosieguo delle investigazioni che, sin dal 2009, ha portato all’arresto di 287 persone e al sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro. Le indagini del filone, che hanno portato ai provvedimenti di oggi, hanno permesso di verificare il coinvolgimento anche di persone in qualche modo collegate alla criminalità organizzata nella truffa ai danni dell’Inps, facendo sorgere l’ipotesi che i proventi delle false pensioni di invalidità possano costituire un ulteriore canale di approvvigionamento economico a favore di persone direttamente o indirettamente collegate ai gruppi camorristici attivi sul territorio. Il dato investigativo, già emerso nel corso delle precedenti operazioni, è stato avvalorato anche dalla recente sentenza di condanna pronunciata dal Tribunale di Napoli a otto anni di reclusione di alcuni indagati, organici al clan camorristico nel centro storico del capoluogo partenopeo, arrestati nel febbraio 2011 che `procacciavano’ falsi invalidi.
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