CALVI R. – L’avvocato Massimo Taffuri ci invia una mail nella quale interviene sulla vicenda professionale del giornalista Enzo Palmesano:
Non sapevo del licenziamento subito da Palmesano e dei retroscena che l’hanno determinato. Siamo terra di Camorra dove anche la libertà di pensiero viene messa a dura prova, fino a sopprimerla. I segnali di una società sana, come quella rappresentata dallo stesso Palmesano, contribuiscono profondamente e nella giusta misura e motivare chi persegue quel riscatto sociale per una terra compromessa non solo dalla camorra ma anche da chi (colletto bianco) la favorisce.
Certamente non possiamo nascondere quanto sia imbastito il nostro territorio delle negatività criminali, confermatoci in questi giorni, assistendo inermi alla certificazione di un territorio, quello nostro, malato e avvelenato da una classe imprenditoriale disonesta e da camorristi senza scrupoli; ci scopriamo nel bel mezzo di una cloaca, immersi nel suo fetore che per lungo tempo i responsabili, a tutti i livelli, si sono semplicemente otturato il naso.
Ma, se nel totale silenzio un giornalista coraggioso viene licenziato non per demeriti professionali, ma per la volontà di un boss, sentitosi minacciato nelle sue azioni delinquenziali, allora non c’è nulla di nuovo sotto il sole quando si scopre una terra avvelenata, che è la stessa che ha lasciato governare con potere criminale chi ha azzerato l’unica voce libera dell’area calena.
Massimo Taffuri