PIGNATARO M. – Vi proponiamo la lettera di un lettore che critica fortemente l’atteggiamento della proprietà e dei sindacati nella delicata vertenza Nuroll. Ecco il testo:
Facciamo qui un’analisi critica dell’accordo e delle considerazioni su quei cadaveri dei politici locali.
Riassunto dei fatti:
- Il 22 novembre l’azienda NUROLL fa firmare ai sindacati un accordo in cui si obbligano i lavoratori a consumare ferie e PAR residui.
- Il 25 novembre si firma la cassa integrazione straordinaria.
- I lavoratori hanno fatto 3 ore di sciopero si e no.
- Almeno 4 politici pignataresi hanno fatto 6 comunicati stampa a testa per ogni 10 minuti di sciopero (totale: circa 432 comunicati).
Analisi dell’accordo
- Analisi dell’accordo – parte 1:
- L’azienda dichiara (senza che i sindacati dicano nulla) che da agosto 2012 la NUROLL procede al 50% della capacità produttiva in quanto non riesce a piazzarsi sul mercato
- L’azienda chiarisce che c’è stato un forte rallentamento della domanda ed un abbassamento dei prezzi
- Parallelamente però, da agosto 2012 si apre un’altra linea produttiva in Turchia
- In primavera 2013 lavoratori della Nuroll vanno in Turchia ad insegnare il mestiere ai turchi
- A dicembre 2013 si mette in CIGS tutta la NUROLL italiana
- Intanto si produce soltanto in Turchia col marchio “made in Italy”
- Osservazione 1:
- Ma come è mai possibile che i sindacati ed i lavoratori durante l’incontro non abbiano fatto presente alle istituzioni questa situazione paradossale?
- Analisi dell’accordo – parte 2:
- La cassa integrazione verrà fatta a rotazione tra lavoratori aventi mansioni uguali e la RSU sorveglierà periodicamente la situazione
- Domanda 2:
- Non si è mai visto in nessun accordo sindacale una simile vergognosa aggressione nei confonti dei lavoratori. All’interno del tavolo di accordo nessuno –né dell’azienda né i sindacati- ha avuto la decenza di scrivere reparto per reparto, ufficio per ufficio: cosa si fa, quante persone lo fanno e quante persone vanno in cassa ed in quali periodi. In questo punto si annida la vera violenza di questo accordo: azienda ed RSU decideranno a chi far fare la cassa e a chi no durante tutto l’anno. Questo punto è assolutamente paradossale. E la vergogna è che è stato siglato non solo dalla RSU ma da tutti i segretari provinciali in pompa magna.
- Analisi dell’Accordo – parte 3: IL PIANO INDUSTRIALE CHE NON ESISTE
- Si legge nell’accordo che l’azienda farà fronte alla crisi comprando materie prime meno costose e avviando una sperimentazione su nuovi prodotti, programmando un aumento delle vendite dei prodotti metallizzati e di altri prodotti nuovi che appportano maggiori introiti economici. In ultimo sancisce l’ottimizzazione dei processi aziendali.
- Osservazione 3:
- In pratica la strategia (la POLITICA INDUSTRIALE FINTA) sarebbe quella di riconvertire la produzione dal vecchio prodotto a nuovi prodotti. E per fare questo hanno messo in CIGS 105 persone.Ma scusate, se da Agosto 2012 ad oggi NUROLL è andata avanti CHIUDENDO una linea (quindi lasciando improduttivo il 50% della struttura industriale): che cosa ha fatto la direzione (tale supremo Ing. Antonio Tufano)? Niente. Invece di cominciare a testare già i nuovi prodotti da agosto 2012 sulla linea ferma per poter essere ad oggi già pronti e competitivi, il superdirigente non ha fatto niente!
- Se non hanno fatto la sperimentazione fino ad oggi c’è un solo perché: Tufano d’accordo con i Turchi, ha comprato macchine in Europa. Hanno portato in Turchia la produzione delocalizzando tutto. In Italia non si procederà a nessuna sperimentazione e a nessuna metallizzazione. L’azienda se avesse voluto farla l’avrebbe già fatta.
- E i sindacati dove sono stati da agosto 2012 ad oggi? Probabilmente andavano a divertirsi con la DA visto che dopo uno SCIOPERO FINTO di 3 ore hanno mandato a casa 105 lavoratori per 1 anno garantendosi ovviamente di poter fare i pascià decidendo poi quale amichetto premiare e quale no spedendo questi ultimi in cassa perenne.
Ma cosa stanno aspettando i lavoratori della NUROLL? Se siete 105 bastano 54 firme per sfiduciare la RSU, indire nuove elezioni delle rappresentanze sindacali ed eleggere una nuova RSU: chi vi ha mandato al patibolo va mandato immediatamente a casa!
Com’è possibile che 105 lavoratori (quasi tutti con famiglia) non hanno fatto 2 giorni di sciopero consecutivi? Com’è possibile che non si siano legati ai cancelli? Come è possibile che stiano zitti e con le braccia incrociate nei giorni di questo freddissimo ed amaro Natale per la comunità locale?
Invito i lavoratori e tutta la comunità, le loro famiglie ed i responsabili politici ad intraprendere tutte le iniziative possibili per arrivare a far decadere la RSU e a recedere dall’accordo sindacale firmato il prima possibile. Che tutti i movimenti sociali e di lotta, i politici e la comunità ecclesiale si facciano da tramite verso cetri nazionali di gestione del territorio affinché non si abbandoni la realtà industriale del nord-casertano e che, anzi, diventi questo un momento di grande concentrazione per far nascere nuove idee e promuoverle. Per evitare che un’ondata di miseria travolga ancora più profondamente la nostra Terra ancora una volta è necessario darsi all’impegno!
In fede
Lettera firmata