VITULAZIO – Vi proponiamo lo scritto di un lettore che commenta la nascita del nuovo movimento civico “Vitulae Res”:
Qualcosa comincia a muoversi dalle maleodoranti acque stagnanti della politica vitulatina.
La nascita del Movimento Vitulae Res ha impresso una inaspettata accelerazione al quadro politico locale e segna di fatto l’apertura della campagna elettorale per le amministrative del 25 e 26 maggio prossimi.
Corre voce che la signora Antropoli Regina verrà proposta come candidata sindaco con l’auspicio di attuare una profonda trasformazione nel modo di amministrare.
Questa volta la posta in gioco è molto alta e la scelta da compiere è semplice.
Si tratta in sostanza di riconfermare il sistema di potere che dal 1995 regge le sorti del Comune oppure di voltare pagina eleggendo un sindaco che si ponga come punto di riferimento per un profondo mutamento.
Come è noto la cosa pubblica vitulatina è stata impersonata negli ultimi 19 anni dal duo romano-cuccari per 14 anni, e da don achille-don antonio, vero padrino politico della maggioranza, per 5 anni.
Un esperto di storia o per meglio dire di preistoria locale ha riferito che romano è amministratore dal 1970 e cuccari dal 1975: sembra incredibile, sono ammesse rettifiche se il dato è errato.
Qualcuno si era illuso che la troika (romano-don antonio-don achille), in un estremo sussulto di dignità e di nobiltà d’animo, avrebbe avviato un serio processo di cambiamento e di superamento di quel clima avvelenato fatto di divisioni, ripicche, vendette di cui sono i responsabili principali.
Invece arieccoli ancora avvinghiati alle poltrone, in un mondo dove tutto cambia e dove anche il Papa si dimette, imperterriti e incuranti dei danni prodotti in tutti questi anni anche sotto il profilo dei rapporti interpersonali.
Tale possessivo accanito attaccamento al potere genera infiniti sospetti: con ogni probabilità c’è una ragione di più o altri inconfessabili motivi che non è dato sapere, oltre al cosiddetto risaputo spirito di servizio.
Aldo Moro diceva: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”.
Ovviamente non si può pretendere, come d’incanto, che i nostri assurgano al rango di statisti ma almeno si diano una mossa per essere ricordati come politici responsabili e non come politicanti da quattro soldi.
L’ex sindaco romano sembra vivere in una dimensione irreale, stenta ancora ad assorbire la sconfitta del 2009 e sogna una improbabile rivincita: chi gli vuol bene e gli sta vicino cerchi di confortarlo e di fargli capire che un ciclo si è definitivamente concluso.
Cuccari, sindaco a sua insaputa, aspira ad una riconferma per il frivolo gusto di indossare la fascia e magari, se ne ha tempo, garantire qualche posto a un’altra “preferita” e, perché no, attivarsi per l’apertura di un’altra farmacia visto che i ragazzi si sono fatti grandi e che il paese è cresciuto: ci risparmi per favore la solita noiosa stantia lagna del medico prestato alla politica, tanto non ci crede più nessuno.
Entrambi esprimerebbero un preoccupante insieme di condizioni anomale che, per il bene di tutti, andrebbero sottoposte ad attenti e scrupolosi esami specialistici.
Ma c’è un altro aspetto che merita di essere posto al centro dell’attenzione e cioè il costo della politica locale: l’ineffabile coppia romano-cuccari ha messo le mani nelle tasche dei vitulatini per gonfiare le loro. Infatti dal 1995, alternandosi in qualità di sindaco e vicesindaco, hanno sottratto dalle casse comunali un importo totale di circa € 250.000, a titolo d’indennità di carica che è una facoltà prevista dalla legge ma non obbligatoria.
Se si aggiunge a tale somma l’indennità degli assessori e dei presidenti del consiglio comunale, la cifra è ancora più consistente. Sarebbe opportuno che in modo trasparente venissero pubblicate on line sul sito del Comune le dichiarazioni dei redditi di tutti gli amministratori a cui è stata corrisposta l’indennità.
In una qualsiasi realtà privatistica, visti i risultati prodotti, questi due signori sarebbero stati cacciati a pedate già da un bel po’ di tempo.
Prima che i vitulatini gli neghino il consenso e li mandino per sempre ad occuparsi di altre cose, farebbero cosa buona e giusta a restituire il malloppo con gli interessi, in modo che si possa riutilizzare tale somma per attivare microprestiti, finanziare progetti di imprenditorialità giovanile ed aiutare le piccole realtà artigianali in difficoltà.
La rottamazione di questi personaggi, espressione tipica di un consolidato sistema di potere politico-amministrativo ventennale, non è una cosa semplice ma nemmeno impossibile.
La troika può essere cacciata via dalle stanze del palazzo di via Lagnese se si è in grado di prospettare una valida alternativa ai vitulatini.
La signora Antropoli Regina, potrebbe essere una valida scelta a condizione che sappia unire e portare ad una sintesi superiore le sparse anime delle tante volontà e delle energie disposte a farla finita con questo squallido deprimente stato di cose.
Indubbiamente esistono persone più preparate, più intelligenti ed anche più belle della sig.ra Regina, ma bisogna avere la capacità e l’umiltà di individuare colui/colei che in determinate situazioni riesce ad attirare il maggiore consenso: in politica i numeri contano assai.
Occorre perciò intelligenza, apertura mentale, duttilità tattica, fantasia e soprattutto che qualcuno si sacrifichi e faccia un passo indietro per il bene comune.
In primo luogo è necessario evitare la frammentazione delle liste condominiali: più si è uniti, più aumentano le possibilità di sbarazzarsi della troika. Insieme tutto diventa possibile; divisi si va incontro ad un sicuro suicidio politico con il pessimo risultato di essere amministrati, si fa per dire, per altri 5 anni da questa gente.
Stabilita la leadership, è fondamentale un programma di pochi e chiari punti condivisi: cultura della legalità, ambiente, partecipazione democratica, uguaglianza delle opportunità, umanesimo integrale ed attenzione incondizionata al disagio ed alla sofferenza delle persone.
Se si riesce a infondere serenità, a far riscoprire il senso della Comunità, dell’impegno civile, del prendersi carico anche degli altri è possibile ridare una speranza, ripartire e costruire una alternativa seria e affidabile.
Bisogna crederci con l’ottimismo della volontà e della ragione per riaffermare la dignità di una cittadinanza attiva in un sistema di diritti/doveri.
I “tre spettri” che si aggirano per Vitulazio non avranno scampo, saranno travolti dalla rivolta morale e civile in atto e a quel punto dovranno solo arrendersi perché circondati dai giovani, dalle donne, dagli anziani che non ne possono più dei ricatti, delle vendette, delle discriminazioni, e che non vogliono chiedere col cappello in mano ciò che tocca loro come diritto e non come favore.
Se non ci saranno tentennamenti e divisioni, il 26 maggio “attenti a quei tre” saranno accompagnati a casa dal popolo vitulatino con una dolce carezza, come si fa con i malati di mente.
Adesso è il momento di ricercare e percorrere fiduciosi e senza paura un nuovo cammino di speranza con la consapevolezza che UN’ALTRA VITULAZIO E’ POSSIBILE.
Alla signora Antropoli Regina rivolgo gli auguri più sinceri per il suo tentativo e le dedico una frase di Ghandi “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.”
Un contribuente vitulatino simpatizzante del Movimento Vitulae Res