VITULAZIO – Una fabbrica di serramenti “abusiva” è stata scoperta e sequestrata questa mattina (8 maggio) a Vitulazio. I carabinieri della stazione di Vitulazio, nel corso di specifici controlli sulle attività produttive, industriali e commerciali del territorio, si sono recati in località Iardino, nei pressi del cimitero, dove nelle adiacenze dell’avio-superficie vi sono due grossi capannoni che ospitavano l’azienda Serramenti La Selva Line S.r.l., ufficialmente cessata già dall’anno 2013. L’attività di fatto era ancora in essere, senza alcuna autorizzazione, e produceva profilati in ferro e allumino in legno. I militari, al momento dell’irruzione all’interno della struttura di oltre 300 metri quadri, hanno trovato i macchinati funzionanti e quattro operai intenti nella lavorazione della materia prima. Dagli accertamenti, l’attività di produzione di serramenti posta in essere in località Iardino risultava totalmente priva di qualsiasi autorizzazione e non era neppure censita presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive e Economiche (SUAP) del Comune di Vitulazio. Sul posto sono stati trovati anche degli scarti di lavorazione abusivamente stoccati in un’area a destinazione agricola, dove non è possibile attivare attività produttive di questa tipologia.
Al termine del blitz ad opera dei carabinieri di Vitulazio, agli ordini del Luogotenente Crescenzo Iannarella, l’intera struttura è stata posta sotto sequestro per le gravi violazioni ambientali riscontrare, mentre il titolare dell’attività produttiva, identificato in Raffaele Lubrano, veniva denunciato a piede libero per la violazione degli articoli 279 e 276 del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, avente ad oggetto “Norme in materia ambientale”, in quanto aveva esercitato l’attività di carpenteria metallica per la produzione di infissi senza l’autorizzazione per le immissioni in atmosfera e producendo rifiuti illecitamente smaltiti. Nel corso del controllo presso l’azienda di località Iardino, sono stati allertati anche i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro (NIL) di Caserta, che hanno comminato ulteriori sanzioni e prescrizioni in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro e la verifica dell’utilizzo di manodopera in regola. La medesima struttura, già nel maggio del 2009, venne ispezionata e posta sotto sequestro dagli stessi carabinieri della Stazione di Vitulazio, poiché all’epoca dei fatti risultò priva dell’autorizzazione in merito alla classificazione di “industria insalubre” e dell’ubicazione della stessa azienda in una zona non idonea ad ospitare tale attività produttiva così come prescritto dallo strumento urbanistico comunale. In particolare, il materiale prodotto nella struttura sequestrata, veniva poi pubblicizzato e commercializzato attraverso un’ulteriore società regolarmente iscritta alla Camera di Commercio.
Alfredo Di Lettera