PASTORANO/VITULAZIO – Alberto Di Nardi, ex responsabile della DHI Di Nardi Holding Industriale, ci invia delle precisazioni in merito al sequestro di beni eseguito dalla Guardia di Finanza:
Egregio direttore,
intanto mi scuso se le rubo del tempo a lei ed ai suoi lettori, anche se non é più mio costume commentare le “veline” della Procura di S. Maria C.V. poiche’ credo che oramai sia palese l’accanimento nei miei confronti forse secondo soli a quello di un noto ex Presidente del Consiglio. In questo caso però alcune precisazioni da parte mia per motivi familiari sono d’obbligo: 1) non si tratta di evasione fiscale ma di omesso versamento e la differenza tra le due fattispecie di reato é notevole. Tale omesso versamento è stato dovuto, quando il sottoscritto era CEO di DHI S.p.A., alla carenza di liquidità di quest’ultima a causa del cronico ritardo della stessa P.A. nel rispettare i tempi di pagamento. Infatti é oramai palese ed acclarato che lo “STATO” quando deve pagare impiega tempi biblici di converso quando invece deve incassare usa tutta la propria “potenza di fuoco”. Non a caso anche un giustizialista come l’On. Luigi Di Maio del M5S ebbe a commentare in una nota trasmissione di LUCIA ANNUNZITA; 2) Nel 2013/2014 in qualità di Amministratore di DHI S.p.A. proposi all’agenzia dell’entrate di cedere i nostri crediti certi, liquidi, esigibili e certificati sulla piattaforma MEF in compensazione di quanto dovuto ma mi senti rispondere dallo “STATO” che lo “STATO” non era affidabile; 3) Personalmente non mi é stato sequestrato nulla poiché nulla tenente ma anzi erronemente la GdF ha sequestrato dei beni mobili ed immobili di proprietà del TRUST di mio figlio che ha 4 anni e per questo ho gia’ dato mandato ai miei legali per agire in tal senso. La ringrazio del tempo concessomi e colgo l’occadione per pirgerle i miei Saluti.
Con preghiera di pubblicazione, Dott. Alberto Di Nardi