SANTA MARIA CV – Si mette male la storiaccia di sesso che coinvolge il pm Donato Ceglie e la moglie di un uomo che il magistrato aveva fatto arrestare. Il Tribunale di Roma, infatti, ha rinviato a giudizio il giudice simbolo della lotta alle ecomafie in Terra di Lavoro. Su Ceglie, dallo scorso mese di dicembre, infatti, pendeva una richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Barbara Sargenti di Roma. Le accuse erano di concussione e violenza sessuale. Episodi che sarebbero iniziati a Santa Maria Capua Vetere e proseguiti dopo che il giudice nel 2011 era stato trasferito alla Procura Generale di Napoli.
Nel 2007 il pm napoletano sta seguendo personalmente l’inchiesta “Chernobyl”: scopre tonnellate di rifiuti interrati tra Napoli, Caserta e Vallo della Lucania, sequestra l’impianto di compostaggio nel salernitano gestito dalla So.Rie.Co., dove venivano smaltiti illegalmente quelli di quattro depuratori, e di cui Ferrentino è amministratore unico. Ceglie lo spedisce agli arresti domiciliari. Seguono un paio di anni di indagini, altri sequestri, il fallimento della So.Rie.Co. nel 2009. Poi, sempre secondo la procura romana, cominciano i «rapporti sentimentali e sessuali» tra Ceglie e la Granata. Una relazione che, a prescindere dalla sua natura, forse consenziente forse no, avrebbe dovuto indurre il pm napoletano a abbandonare per ragioni di opportunità il procedimento contro Ferrentino, nel frattempo rinviato a giudizio. Cosa che non accade.
Accade invece che Ceglie si adoperi per trovare un lavoro alla Granata. Prima ordina il dissequestro dell’impianto di smaltimento, poi lo affida in gestione alla Compost Campania a cui nel 2011 rilascia «indebitamente — scrive la Sargenti — il nulla osta per riassumere Maria Rosaria Granata». La donna, infatti, era stata licenziata dal curatore fallimentare perché la Compost non poteva per contratto impiegare persone collegabili alla So.Rie.Co. di Ferrentino. Ma Ceglie, per la sua “fiamma”, riesce a ottenere una deroga. E continua a interessarsi del rinnovo del contratto di gestione anche dopo essere stato trasferito a Napoli. Nel 2012, però, nelle caselle di posta elettronica di alcuni magistrati della Procura generale e alla redazione del Mattino iniziano ad arrivare decine di e-mail e fax contro Ceglie.
Red. cro.