Sgomberati i 60 appartamenti sequestrati al sanguinario boss della camorra napoletana Francesco Casillo

Sgomberati i 60 appartamenti sequestrati al sanguinario boss della camorra napoletana Francesco Casillo

VITULAZIO – Nella mattinata odierna, 29 novembre 2016, personale del Tribunale di Napoli, assistito da un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine, ha effettuato lo sgombero dagli appartamenti che furono sequestrati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, poiché riconducibili a un sanguinario boss della camorra napoletana. Stiamo parlando degli immobili posti in viale Dante (zona adiacente le scuole medie) intestati alla Società “Vita Costruzioni” S.r.I., sottoposti a sequestro preventivo in data 09-01-2014 in relazione ai reati di cui agli artt. 648-ter c.p. e 12-quinquies I. n. 356 del 1992, poiché riconducibili a Francesco Casillo, considerato elemento di spicco del clan camorristico Aquino-Annunziata, operante in particolare a Boscoreale e nelle zone limitrofe.

A eseguire il decreto sequestro, emesso dal Tribunale di Napoli su richiesta della Procura di Torre Annunziata, sono stati i carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata e i finanzieri del Gico di Napoli. Questi misero sotto chiave un patrimonio complessivo di circa 10 milioni di euro. Le indagini hanno inoltre consentito di ricostruire la sproporzione tra i redditi e le attività economiche svolte, rispetto ai beni mobili e immobili di cui Casillo e il suo nucleo familiare sono titolari. Lo sgombero ha riguardato solo una parte degli alloggi sequestrati, poiché una buona parte non erano occupati o ancora in costruzione.

Le famiglie sgomberate, si sono dichiarate estranee alla criminalità organizzata e sostengono di aver provveduto ad acquistare questi alloggi tramite una regolare compravendita presso una agenzia immobiliare di Boscoreale in provincia di Napoli. Queste hanno effettuato finanche un ricorso presso la Suprema Corte di Cassazione, ma è stato rigettato per alcuni vizi di forma (consultabile qui a margine). Lo sgombero, nonostante la massiccia presenza delle forze dell’ordine che ha supportato le diverse attività di “presa in possesso” del bene sequestrato alla camorra, è avvenuto senza alcun momento di tensione. Gli appartamenti in questione sono stati realizzati mediante una lottizzazione approvata con delibera di Consiglio Comunale del 22.11.2004 e rilasciata all’imprenditore Giuseppe Vita da Boscotrecase.

Casillo venne arrestato nel luglio 2011 assieme ad altre 33 persone nell’ambito dell’operazione “Re Bomba”, che colpì i clan camorristici “Gionta” e “Aquino-Annunziata” operanti nell’area vesuviana per i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, e viene indicato come il capo di un’articolata compagine criminale che gestiva la fiorente piazza di spaccio del Piano Napoli di via Passanti Scafati di Boscoreale. Nel marzo 2014, venne raggiunto da un’ulteriore misura cautelare in carcere quale compartecipe nella deliberazione ed organizzazione del duplice omicidio dei fratelli Manzo, avvenuto in Terzigno il 10 febbraio 2007, per il quale, nel luglio scorso, è stato condannato alla pena dell’ergastolo dalla Corte d’Assise di Napoli.

VITA COSTRUZIONI CASSAZIONE 1 (1)

29.11.2016

Alfredo Di Lettera

Commenta con Facebook