Smaltimento dei rifiuti presso la Gesia Spa della famiglia Sorbo: dal via vai di Carabinieri e Guardia di Finanza dal Comune, alle denunce dei funzionari sullo “sbalzo delle pesate” della “monnezza organica” ed il “regalo fuori sacco” denunciato dalla Del Monte

Smaltimento dei rifiuti presso la Gesia Spa della famiglia Sorbo: dal via vai di Carabinieri e Guardia di Finanza dal Comune, alle denunce dei funzionari sullo “sbalzo delle pesate” della “monnezza organica” ed il “regalo fuori sacco” denunciato dalla Del Monte

VITULAZIO – La gestione dell’intera filiera dei “rifiuti vitulatini” finisce sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e forse anche di quella Distrettuale Antimafia di Napoli. Non è più un mistero, il via vai di carabinieri e finanzieri dai vari uffici comunali, dopo che il Sindaco di Vitulazio, il professor Luigi Romano, nel corso del Consiglio Comunale svoltosi in data 25 novembre 2016, nel corso della discussione sulla questione rifiuti sollevata dalla minoranza consiliare, affermò testualmente che “tutti gli atti sono stati comunque consegnati alle Forze dell’Ordine che ne hanno fatto richiesta: di Maddaloni – di Caserta – Carabinieri – Guardia di Finanza”.

Questa volta la questione non riguarda solamente l’affidamento per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti, ovvero l’igiene urbana, ma anche il conferimento degli stessi presso un’azienda di Pastorano, affidataria del servizio di smaltimento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata effettuata sul territorio comunale di Vitulazio. Stiamo parlando dell’azienda “Gestione Servizi Igiene Ambientale – Società per Azioni” in sigla GE.S.I.A. S.p.A., (Visura Storica Camera di Commercio di Caserta – P. Iva 03787380611 – Allegato 1), situata in località Torre Lupara di Pastorano e riconducibile al Gruppo Sorbo che dalla sua costituzione, ed in specifico dai tempi della passata amministrazione, quella dell’ex Sindaco Achille Cuccari, già era affidataria del servizio di smaltimento dei rifiuti organici e differenzianti per conto del Comune di Vitulazio.

In provincia di Caserta, oltre alla Gesia Spa di Pastorano, esistono solamente altri due impianti autorizzati alla gestione della frazione organica dei rifiuti urbani, ovvero la “Impresud Srl – Gruppo Iavazzi” e la “Ecotransider Srl” di Gricignano d’Aversa.

La Gesia Spa nasce dalle “ceneri” di un’altra società della famiglia Sorbo da Casapulla, ovvero la Esogest Ambiente Srl, con sede legale ed impianto collocati nel Comune di Pastorano al civico 1 di via Torre Lupara (Visura Storica Camera di Commercio di Caserta – P. Iva 03149840617 – Allegato 2), autorizzata dalla Regione Campania (Decreto Dirigenziale n.781 del 09-07-2010 – Allegato 3) all’attività di gestione dei rifiuti urbani e pericolosi. Il 20 marzo 2012, venne costituita la società GE.S.I.A. SpA, avente sempre sede legale in Pastorano alla Strada Torre Lupara ed iscritta alla Camera di Commercio di Caserta al n. REA 272483, che a seguito dell’acquisizione del ramo d’azienda della Esogest Ambiente Srl chiese alla Regione Campania la voltura delle autorizzazioni a trattare rifiuti. Difatti tutte le autorizzazioni in possesso della Esogest Ambiente Srl vennero trasferite alla Gesia Spa, con apposita approvazione della Regione Campania (Decreto Dirigenziale n. 101 del 13-06-2013 – Allegato 4) che, con ulteriore permesso (Decreto Dirigenziale n. 508 del 18-12-2013 – Allegato 5) provvide anche ad ampliare la concessione a trattare alcune tipologie di rifiuti non pericolosi.

È doveroso andare indietro con il tempo ed annoverare la storia di questo stabilimento. Concretizzato nell’anno2007 inlocalità Torre Lupara di Pastorano, una zona nota fino a quel momento solo per gli allevamenti bufalini e le vaste piantagioni di ortaggi e frutteti. Ad aprire le porte alla famiglia Sorbo ed alla “monnezza” in località Torre Lupara, fu’ proprio l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Capua, finito più volte alle cronache locali per una serie di espropri e vendite di beni immobili, poiché proprietario di tanti terreni situati nell’agro caleno. Il Comune di Pastorano (Prot. n. 3741 del 20 maggio 2005) concesse, in favore di Luciano Sorbo in qualità di legale rappresentante della Esogest Ambiente S.r.l., la voltura della concessione edilizia (n. 35/2000 del 7 settembre 2000), rilasciata precedentemente a Monsignor Pasquale D’Anna, quale rappresentante legale dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Diocesi di Capua, per la realizzazione di due capannoni da adibire ad assemblaggio di pannelli fotovoltaici, in Pastorano alla via Torre Lupara. L’anno dopo, sempre il Comune di Pastorano accordò il permesso per costruire alla Esogest Ambiente Srl (n. 33/2006 del 12 dicembre 2006), rilasciato in variante al permesso di costruire n. 35/2000, con il quale consentita, in favore della famiglia Sorbo, la realizzazione di due capannoni industriali da adibire a centro di stoccaggio provvisorio di rifiuti speciali non pericolosi. (Tribunale Amministrativo Regionale della Campania – Sentenza della Sezione 1° del 20 marzo 2008, n. 1439 – Allegato 6)

Ritornando ad oggi, ed in particolare alla società GE.S.I.A. SpA di Pastorano che venne costituita il 20 marzo 2012, i proprietari risultano essere: Sorbo Mario, Sorbo Marcello e Sorbo Luciano (rispettivamente con quote societarie pari al 16,79%, al 17,3% ed al 17,79% per un totale del 50,89%) mentre il restante 49,11% dei titoli di proprietà sono nelle mani di un’altra società. Stiamo parlando della SORGEKO Spa, con sede a Roma in via dei Durantini, di cui risulta essere Amministratore Unico, il dott. Francesco Passero che ricopre lo stesso ruolo anche nella Gesia Spa di Pastorano, per meglio dire è il “Rappresentante Legale” dell’Impresa. Questa società di Roma è proprietaria di ben 1.070.109,00 euro dei totali 2 milioni e 179.109,00 euro di capitale sociale della società dei Sorbo.

Il Direttore Generale o Procuratore della Gesia Spa di Pastorano, risultava essere proprio Luciano Sorbo, noto come Luca, arrestato in data 13 settembre 2016 nell’ambito dell’operazione “Asso-pigliatutto” condotta dalla Procura delle Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, guidata dalla dott.ssa Maria Antonietta Troncone. Il Sorbo, poi scarcerato dal Tribunale del Riesame, venne arrestato insieme a politici, funzionari e imprenditori che negli anni si erano interessati all’allegra gestione della “monnezza” in tutta la provincia di Caserta, sulla quale stanno ancora indagando i militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Caserta, diretto dal Generale Giuseppe Verrocchi ed i Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta e delle varie Compagnie territoriali, diretti dai Colonnelli Gianfranco Scafuri e Gianluca Vitagliano.

Dalla corposa nota, diramata dalla Procura delle Repubblica di Santa Maria Capua Vetere a seguito dei citati arresti, si legge: “L’immotivata attribuzione della “proprietà del rifiuto” alla ditta aggiudicataria del servizio, invero, è evocativa di un’ulteriore e significativa condotta criminale, perché vendere il rifiuto, in base agli accordi Anci-Conai, è attività particolarmente remunerativa. Evidentemente, lasciare che l’impresa affidataria gestisca il provento della vendita del rifiuto, consente di offrire un’utilità enorme all’imprenditore: utilità che non gli sarebbe spettata se fosse stato il comune a gestire i proventi della vendita del rifiuto che, evidentemente, sarebbero confluiti nelle casse comunali. Al di là dell’attribuzione della proprietà del rifiuto un ulteriore e centrale momento del sistema illecito in genere – e del microsistema creato per la Termotetti S.a.s. (una delle società coinvolte ed incaricata alla raccolta dei rifiuti in vari comuni dell’alto casertano, n.d.r.) in specie – è rappresentato dal rapporto invischiato tra le società affidatane dei servizi di igiene urbana e le società affidatarie del servizio di trattamento dei rifiuti (in particolare della c.d. frazione umida o organica – codice CER 200108), tra le quali spiccano la Impresud S.r.l. (Gruppo Iavazzi, n.d.r.) e le società riconducibili a Luciano Sorbo (detto Luca). Infatti, una delle maggiori preoccupazioni e dei maggiori successi strategici… è costituito dall’ottenimento, in via di affidamento diretto o tramite gara, del servizio aggiuntivo di intermediazione nel servizio di smaltimento. In questo modo – proprio come accaduto a Piedimonte Matese, Alvignano e Casagiove – la Termotetti S.a.s. ha ottenuto l’incarico dal comune di consegnare i rifiuti riciclabili e non riciclabili e, in particolare, l’umido – per il successivo trattamento – alle piattaforme di conferimento. Successivamente, grazie ad un sistema di “trucco delle pesate”, si riescono ad ottenere macroscopici guadagni illeciti. Le dinamiche concernenti gli accordi tra società affidatarie del servizio di igiene urbana ed il meccanismo del “trucco delle pesate” rappresenta un momento cruciale dell’intero sistema di contaminazione del ciclo integrato dei rifiuti. Non a caso le misure cautelari personali applicate hanno riguardato, altresì, i due maggiori imprenditori operanti nell’oligopolio imprenditoriale delle piattaforme di conferimento venutosi a creare in provincia di Caserta: Iavazzi Francesco e Sorbo Luciano (detto Luca). Gli anzidetti soggetti – rispettivamente titolari delle società IMPRESUD S.r.l e Ge.SIA S.p.a. – hanno concorso nelle turbative d’asta realizzate nell’ambito dei comuni di Piedimonte Matese e Casagiove al fine di garantirsi che il servizio di igiene urbana fosse aggiudicato alla Termotetti S.a.s., la quale avrebbe successivamente conferito la frazione umida dei rifiuti alle piattaforme di loro proprietà, consentendo la perpetuazione del redditizio meccanismo del trucco delle pesate”. (Comunicato Stampa – Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a firma del Procuratore Capo, dott.sa Maria Antonietta Troncone del 13-09-2016 – Allegato 7)

Quest’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, come delle altre che sono in itinere, nasce dalle dichiarazioni dell’imprenditore vitulatino Alberto Di Nardi, arrestato in data 7 marzo 2016 dai Carabinieri della Compagnia di Maddaloni e che ha poi iniziato a collaborare con i magistrati. (Comunicato Stampa – Procura della Repubblica presso il Tribunale il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a firma del Procuratore Capo, dott.ssa Maria Antonietta Troncone del 07-03-2016 – Allegato 8). A far scattare le manette per Alberto Di Nardi, patron della DHI Holding Industriale S.p.A. con sede a Pastorano, società che si interessa del servizio di raccolta e trasporto rifiuti in tanti comuni della Campania, fu un altro vitulatino eccellente, il dott. Antonio Scialdone, ex Direttore del Consorzio Unico di Bacino ed ex consulente della società del Di Nardi.

Tralasciando le questioni giudiziarie, che negli ultimi tempi hanno riempito le cronache provinciali mettendo in dubbio le varie procedure inerenti il ciclo dei rifiuti (raccolta, trasporto e smaltimento) in diversi comuni della provincia di Caserta, alimentate proprio dalle dichiarazioni e dai ruoli avuti in queste faccende proprio dai due anzidetti vitulatini, leggendo alcune “rivelazioni politiche” ci è venuto qualche mezzo dubbio anche per qualche faccenda che ha riguardato il Comune di Vitulazio.

Da un’attenda lettura del verbale della citata riunione di Consiglio Comunale (n. 26 del 15.11.2016 avente ad oggetto “Interrogazioni Consiglieri Raffaele Russo e Achille Cuccari” – Allegato 9) dal quale, a seguito delle due interrogazioni proposte della minoranza e dal successivo dibattimento, emergono una serie di perplessità. Difatti, l’interrogazione del Consigliere Comunale Raffaele Russo (con protocollo n. 6259 del 14 luglio 2016 – Allegato 10) chiedeva chiarimenti in merito ai guadagni incassati dall’Ente e derivanti dal conferimento dei rifiuti differenziati raccolti e conferiti presso il sito di stoccaggio della GESIA. In particolare, il Consigliere Russo, segnalava che il Comune di Vitulazio, doveva percepire delle somme di denaro ricavate proprio dal riciclaggio di questi rifiuti che, dopo il conferimento presso la Gesia Spa di Pastorano, vengono venduti e riusati. La normativa prevede che i Comuni attraverso l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia) sottoscrivono delle convezioni con i vari Consorzi di filiera (CONAI ed altri) e dai quali riscuotano degli utili economici (Contributi Ambientali), calcolati in proporzione al tipo ed alla quantità di rifiuti differenziati conferiti e successivamente avviati riciclo. I contribuiti che questi Consorzi di filiera dovrebbero concedere ai Comuni servirebbero proprio ad alleggerire le bollette inviate annualmente ai cittadini, per il pagamento della tassa sui rifiuti urbani, allo scopo di incentivare la raccolta differenziata.

Stiamo parlando della “storiella delle pesate” del rifiuto organico (umido) e di quelli destinati alla filiera del riciclo (vetro, carta, cartone, multi-materiale, ecc..) e sulla quale, il Sindaco Romano, precisò: “Di recente sono stati acquisiti anche alcuni documenti sottoscritti nel 2013 dai dipendenti del Comune di Vitulazio Parisi e Zarrillo, durante la precedente consiliatura (Dirigenti esterni nominati dal Sindaco Achille Cuccari, n.d.r.), nei quali i rifiuti differenziati del Comune vengono conferiti alla GESIA senza alcun rimborso all’Ente per i rifiuti avviati al riciclo. Quindi l’Ente non ha introitato nulla in virtù di detta convenzione (Convenzione Gesia Spa e Comune di Vitulazio del 17 giugno del 2013 – Allegato 11, n.d.r.). La stessa risulta ancora in vigore”. Sempre nel corso della discussione del 25 novembre 2016, interviene il Consigliere Russo precisando di volersi riferire ad un accordo del 2014 con il quale gli Enti venivano invitati a non regalare i proventi della differenziata, ma a riconoscere un utile necessario a ridurre la Tarsu ai cittadini, ed il Sindaco Romano gli riferisce di non conoscere detta nuova normativa.

A questo punto, interviene la Consigliera Comunale di minoranza, Giovanna Lina Scialdone che all’epoca dei fatti (Amministrazione del Sindaco Cuccari) ricopriva la carica di Assessore all’Ecologia che asserì: “il Sindaco Romano all’epoca della convenzione appena letta non c’era, “ma qualche persona suggerita da Lui si è recata sul posto per fare questo” (testuale n.d.r.). A richiesta del Sindaco di chiarire questa affermazione, la Consigliera Giovanna Lina Scialdone osserva che “un’altra persona dell’ufficio tecnico e precisamente un impiegato comunale, ha suggerito il tutto ai due funzionari (Tenente Parisi e Ingegnere Zarrillo, n.d.r.) che poi hanno sottoscritto formalmente la convenzione”. Poi nella discussione interviene la Consigliera Giovanna Del Monte che, riferendosi a quanto affermato dalla Scialdone, esplicita che la stessa si è riferita ad un dipendente comunale. Il Sindaco Romano, con riferimento alla materia specifica, riferisce di non essere un esperto, mentre il Consigliere Russo evidenzia che “la stessa è attenzionata”.

Il Consigliere Raffaele Russo, inoltre, precisò di voler conoscere cosa abbia fatto l’Amministrazione Comunale dal 2014 inpoi su tale questione, mentre il Sindaco Romano chiarì di “non essere stato messo a conoscenza dell’esistenza dell’accordo della precedente Amministrazione. Questo accordo si è poi prorogato tacitamente sino ad ora”. La Consigliera Del Monte sottolineò di “non credere al Sindaco, il quale, se non era a conoscenza di tutto poteva documentarsi prima di riferire e fare il finto tonto” (testuale n.d.r.) … Il Sindaco dichiarò di “non conoscere approfonditamente la materia, ma tutte le problematiche segnalate saranno superate con l’anno 2017, allorquando sarà aggiudicata la gara per la raccolta dei rifiuti ora in corso di pubblicazione. I dati chiesti dal Consigliere Raffaele Russo sono stati anche richiesti ai precedenti gestori del servizio rifiuti i quali però non hanno risposto”. Il Consigliere Russo precisò di aver quantificato in 20.931,00 euro la somma complessiva spettante al Comune per il riciclo dei rifiuti dal 13.08.2015 al 12.09.2016.

Il Sindaco garantì che “tutti i problemi segnalati dal Consigliere Raffaele Russo saranno superati in occasione del nuovo affidamento del servizio, mentre per quello in corso e per i precedenti la GESIA fa sapere che questo Ente conferisce rifiuti differenziati che non sempre possono essere avviati al riciclo perché imperfetti. Questa è stata la motivazione fornita all’amministrazione, che ha richiesto il contributo per il pregresso, oltre che le clausole stabilite nella convenzione del 2013”. A questo punto intervenne la Consigliera Giovanna Del Monte che asserì che non era veritiera la motivazione fornita dal Sindaco, affermando che “Fanno il regalo fuori sacco” (due volte testuale n.d.r.). Il Consigliere Russo dichiarò che “le quantità di rifiuti raccolte sono state molto mutevoli nel tempo e chiede all’Amministrazione di conoscere quali iniziative sono state avviate per approfondire la circostanza e quali ne siano state le cause”. Il Sindaco Romano riferisce che “lo sbalzo delle quantità c’è stato solo per l’umido. Del resto le anomalie sono state regolarmente denunciate alle Autorità competenti dai dipendenti del Comune dopo aver proceduto alle pesate dei rifiuti e averne riscontrato la irregolarità. Inoltre, alcune fatture inoltrate dalla GESIA, contestate quanto alle pesate ivi riportate, non sono state pagate per un importo pari a circa 70 mila euro. La GESIA a fronte della contestazione, ha inoltrato all’Ente note di credito di pari importo. Tutti gli atti sono stati comunque consegnati alle Forze dell’Ordine che ne hanno fatto richiesta: di Maddaloni – di Caserta – Carabinieri – Guardia di Finanza”.

A questo punto, con riferimento alla raccolta dei rifiuti, la Consigliera Giovanna Del Monte chiese di sapere a cosa sia “dovuta la recente attenzione del Comune a controllare il peso degli stessi, come sta avvenendo adesso presso Mozzillo”. Il Sindaco riferì che “l’Ente vuole avere la certezza delle pesate, proprio per il precedente ricordato” e la Consigliera Del Monte replicò che “ciò è dovuto alla venuta, presso il Comune, dei Carabinieri”. Il Consigliere Raffaele Russo chiese al Sindaco Romano “se non sia il caso interrompere ogni rapporto contrattuale con la GESIA” ed il Sindaco gli rispose che “le difficoltà incontrate nella individuazione delle piattaforme di conferimento e non ultimo il prezzo richiesto”. Infine, il Sindaco dichiarò “di impegnarsi al ripristino della regolare gestione dei rapporti con le piattaforme e al recupero di quanto spettante al Comune” mentre il Consigliere Russo si dichiarò non soddisfatto delle risposte fornite alla interrogazione.

24.01.2017

Alfredo Di Lettera  

1 All. Visura Storica CCA GESIA SPA

2 All. Visura Storica CCA ESOGEST AMBIENTE SRL

3 All. Decreto Dirigenziale n.781 2010 REGIONE CAMPANIA

4 All. Decreto Dirigenziale n. 101 2013 REGIONE CAMPANIA

5 All. Decreto Dirigenziale n. 508 del 2013

6 All. Sentenza n. 1439 del 2008 TAR NAPOLI

7 All. Comunicato Stampa – Procura della Repubblica di S. Maria Capua V. 13-09-2016

8. All. Comunicato Stampa – Procura della Repubblica di S. Maria Capua V. 07-03-2016

9 All. Delibera Consiglio Comunale Vitulazio n. 26 del 15.11.2016

10 All. Interrogazione del Consigliere Russo protocollo n. 6259 del 14-07-2016

11 All. Convenzione Gesia Spa e Comune di Vitulazio del 17-06-2013

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