CALVI R. – Il movimento 5 Stelle di Calvi Risorta lancia una proposta relativamente alla questione dello smaltimento dei rifiuti e alla bonifica dei territori inquinati. Vi proponiamo qui di seguito la nota dei grillini caleni:
Un ente nazionale con dipendenti pubblici per lo smaltimento dei rifiuti tossici e la bonifica dei siti inquinati. E’ questa la soluzione al problema che affligge i territori di Terra di Lavoro e l’Agro Caleno ribattezzati “Terra dei fuochi”. I militanti del Movimento 5 Stelle di Calvi Risorta spiegano nei dettagli: “In generale il rifiuto, proprio perché è uno scarto, non vale niente e non ha valore economico. Qualche rifiuto come la carta o quelli metallici hanno valore dopo il riciclaggio. I rifiuti tossici o speciali non hanno valore perché sono pericolosi e con costi altissimi di riciclaggio. Cosa ha dato valore ai rifiuti tossici? L’ha fatto lo Stato, obbligando le aziende che li producono a sostenere dei costi sulla quantità, per lo smaltimento. Alloca ecco l’imprenditore fare quattro calcoli e, calcolando anche le sanzioni (troppo leggere per chi abbandona rifiuti nell’ambiente), decide di smaltire in proprio i rifiuti. Poi se trova la compiacenza di organizzazioni criminali come la Camorra che gli forniscono il servizio completo, ancora meglio. Ricordate la scena del conterraneo Toni Servillo nel film Gomorra quando tratta con gli imprenditori milanesi e con un po’ di ironia alla fine dice: “…per correttezza di informazione, i vostri rifiuti tossici finiranno nelle discariche e nelle terre di Marcianise e Mondragone…”. Ed è proprio quello che è successo, d’altra parte Gomorra film e Gomorra libro hanno attinto le notizie da fonti giudiziarie.
Oggi molta gente ha preso coscienza ed ha iniziato a protestare, ma per lo Stato non è cambiato nulla: nessun inasprimento sostanziale delle pene per chi abbandona rifiuti tossici, nessuna legge speciale e sopratutto le aziende devono sostenere ancora dei costi alti per smaltire rifiuti.
Allora torniamo alla soluzione ipotizzata: la costituzione di un Ente Pubblico Nazionale per lo smaltimento dei rifiuti speciali finanziato sotto forma di tassa dalle aziende che commercializzano merci, la cui produzione produce anche scarti industriali tossici. Un po’ come già accade per lo smaltimento dell’olio motore delle autovetture, ma da effettuarsi con una tassa da far pagare a prescindere dalla quantità di conferimento dei rifiuti e con la costituzione di un ente gestito dallo Stato con personale dipendente pubblico da assumere e formare con corsi specifici.
In tal modo il rifiuto tossico non avrebbe valore e nessuno avrebbe interesse ad occultare fusti sottoterra pieni di rifiuti tossici. Certo lo Stato spenderebbe qualche euro in più, rispetto all’attuale sistema dove appalta a privati lo smaltimento, ma se proprio vogliamo fare calcoli alla mercenaria alla fine tra costi per le chemioterapie, di assistenza ai malati di tumori, di bonifica ai territori, alla fine questa soluzione conviene anche dal punto di vista economico”.