SPARANISE – Da quanto si apprende da fonti istituzionali della Regione Campania, è stata fissata per il prossimo mercoledì 3 aprile la conferenza dei servizi che deciderà sulla realizzazione da parte della GARDEN SRL di un grande opificio per la produzione di ammendanti agricoli nella ex Pozzi.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere, l’impianto ricade nell’area di competenza del Comune di Sparanise, in zona industriale ASI e tratterebbe qualcosa come 36mila tonnellate annue di rifiuti organici che, sommati a quelli che fagociterebbe un altro impianto simile che si vorrebbe realizzare a poca distanza, rappresenterebbero un gigantesco carico per l’area che già ospita la discarica abusiva più grande d’Europa.
Fa specie, infatti, che in un territorio così compromesso ancora si abbia il coraggio di proporre nuovi impianti (tra l’altro simili a quelli già bocciati nel recente passato) anziché prospettare una vasta operazione di bonifica.
La GARDEN SRL è espressione del gruppo Sorbo, notoriamente attivo da anni nel business dello smaltimento dei rifiuti e coinvolto, in passato, in vicende giudiziarie che le cronache hanno ampiamente riportato.
Alla conferenza, oltre alla ditta proponente, sono stati invitati tutti gli enti coinvolti: il Comune di Sparanise, la Provincia di Caserta, l’ARPAC, l’ASL, il consorzio ASI, l’Ente idrico e la Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio (essendo questa, tra le altre cose, un’area di profondo e spesso dimenticato interesse archeologico), a presiederla sarà il Dirigente della Regione Campania dott. Antonello Barretta (o, in sua assenza, l’Avv. Giuseppe Miniero che è anche il responsabile del procedimento).
Il Comune di Sparanise, che ha espresso parere contrario con voto unanime del Consiglio Comunale, dovrà ora argomentare puntualmente la propria opposizione che altrimenti non avrà alcun valore. Lo stesso discorso vale per la Provincia guidata da Giorgio Magliocca e per tutti gli altri enti coinvolti i quali, è bene ricordarlo, nel recente passato avevano espresso pareri fortemente contrari alla realizzazione di ulteriori impianti per il trattamento dei rifiuti nell’area. Vedremo se i dubbi relativi allo stato dell’inquinamento di quel martoriato lembo di terra saranno riconfermati o lasceranno il posto ad altro tipo di valutazioni.
Ci si aspetta anche la riconferma della totale contrarietà al progetto da parte del combattivo fronte ambientalista caleno che ha già calendarizzato una grande mobilitazione popolare per il 7 aprile prossimo venturo.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)