MIGNANO MONTE LUNGO – Due carabinieri, Angelo Simone, ultracinquantenne, e Tommasino Mella, 40enne, sono morti in una sparatoria all’interno della caserma di Mignano Montelungo. Il primo era il comandante della stazione, che tra l’altro nel 2009 partecipò all’arresto di Giuseppe Setola, il boss del clan dei “casalesi”. Il secondo, invece, era il suo vice, Tommasino Mella, poco più che quarantennedi Sora.
Secondo quanto si è appreso l’episodio sarebbe scaturito da una lite tra i due militari, sfociata poi in una sparatoria con le armi di ordinanza. Si tratterebbe, stando alle notizie che filtrano ufficiosamente da fonti militari, di un episodio di omicidio-suicidio. E se da un lato prende pista l’ipotesi di un omicidio dovuto a motivi passionali, da fonti interne alla caserma è stato reso noto che tra i due carabinieri c’erano dissapori per motivi di servizio. Secondo una prima ricostruzione, i due erano di ritorno da un servizio di pattugliamento effettuato in zona e una volta giunti in caserma avrebbero avuto un diverbio sfociato poi in tragedia. Uno dei due, secondo la testimonianza di un commilitone che era in un’altra stanza, avrebbe puntato l’arma di ordinanza verso l’altro. Una volta fatto fuoco l’avrebbe poi rivolta verso se stesso togliendosi la vita. «Abbiamo sentito diversi colpi di pistola poco prima delle 10 – raccontano alcuni vicini e i dipendenti di un negozio situato proprio vicino alla caserma – siamo corsi in strada e subito abbiamo capito che doveva essere accaduto qualcosa di molto grave». Sul posto è arrivato il comandante della Legione Campania, generale Carmine Adinolfi, i carabinieri del reparto operativo di Caserta e un pm della procura di Cassino.