Il libro di Massimo Onofri, “Storia di Sciascia” (Inschibboleth Edizioni, 368 pagine, 24 Euro), fu pubblicato per la prima volta nel 1994 per Laterza; salutato con entusiasmo da Luigi Baldacci sul “Corriere della Sera”, cambierà profondamente la storia della ricezione critica del grande siciliano. Riedito da Laterza nel 2004, con una premessa dell’autore riportata anche in questa nuova edizione, “Storia di Sciascia” si configurò prestissimo come un classico imprescindibile della critica italiana contemporanea. Classico che, 27 anni dopo, nell’anno del centenario della nascita di Leonardo Sciascia, non smette di essere contemporaneo, di farsi interrogare e di interrogarci: “Ne è venuto fuori uno Sciascia sottratto all’etichetta di superficialità giornalistica cui ancora, non di rado, lo si riconduce: quella dell’illuminismo. Nella convinzione, credo suffragata qui da una vasta mole di documenti, che gli stessi indici di razionalità e laicità della sua opera possano e debbano essere fortemente problematizzati. Per uno scrittore che fu profondamente suggestionato dai meccanismi inquisitoriali del Potere, dalla sua natura costitutivamente controriformistica: e che, sotto le rigorosissime arcate della sua ipotassi, sotto la limpida architettura della sua prosa, mi s’è rivelato come lo scrittore d’un suggestivo barocco mentale. Per non dire della questione del realismo, che lo ossessionò nelle vesti di lettore e interprete dei suoi conterranei, come perlustratore della ‘sicilitudine’: ed in effetti, scrittore della realtà quale fu, si trovò a sostenere, soprattutto negli anni ultimi, che la realtà può essere generata dalla letteratura, e che dalla letteratura acquisti il suo sigillo di verità”.
Massimo Onofri è professore ordinario di letteratura italiana contemporanea presso l’Università di Sassari. È inoltre redattore di “Nuovi Argomenti” e un esperto di letteratura siciliana. Ha pubblicato prefazioni, saggi e articoli dedicati, tra gli altri, a Pirandello, Borgese, Brancati, Sciascia, Fiore, Bufalino, Consolo, Bertolucci, Giudici, Mario Soldati, Lalla Romano e Celati. Collabora con “L’indice dei libri del mese” e diversi quotidiani tra cui “Avvenire” e “La Stampa”. È membro del comitato editoriale della casa editrice Gaffi e consulente editoriale anche per molte altre case editrici. Ha vinto diversi premi tra cui il il premio Fondazione De Sanctis con “L’epopea infranta – Retorica e antiretorica per Garibaldi” (Medusa Editore) e il premio Brancati per la sezione saggistica con il libro “La ragione in contumacia. La critica militante ai tempi del fondamentalismo”.
Red. Cro.