Sulla stampa locale campeggia la notizia della Provincia di Caserta in predissesto: pronte le sanzioni del Ministero dell’Interno ai danni dell’Ente presieduto dal traballante Giorgio Magliocca da due anni senza rendiconto – grandi risate dei buontemponi pignataresi sul tonfo del sedicente “statista”

Sulla stampa locale campeggia la notizia della Provincia di Caserta in predissesto: pronte le sanzioni del Ministero dell’Interno ai danni dell’Ente presieduto dal traballante Giorgio Magliocca da due anni senza rendiconto – grandi risate dei buontemponi pignataresi sul tonfo del sedicente “statista”

PIGNATARO MAGGIORE – Grandissime risate dei buontemponi pignataresi per l’ennesimo tonfo del sedicente “statista” Giorgio Magliocca, traballante sindaco di Pignataro Maggiore, presidente della disastrata Provincia di Caserta e coordinatore provinciale di Forza Italia, partito che ha portato allo sfascio. In data 1° novembre 2020 il quotidiano “il Mattino”, con un articolo a firma di Domenico Zampelli, ha fatto cadere un’altra “cocozza” del magliocchismo, segno evidente che ormai stanno crollando – come si dice – “le cocozze con tutto il cucuzzaro”. Basta riportare solo occhiello, titolo e sommario dell’articolo per far capire in quali mani è stata messa la sfortunata Terra di Lavoro (oltre che Pignataro Maggiore, famigerato paese conosciuto quale “Svizzera della camorra”): “I conti non tornano, la minaccia – Enti in predissesto, il Viminale li bacchetta: “Sanzioni alle porte” – Da due anni non c’è il rendiconto per la Provincia retta da Magliocca – Allerta per i Comuni di Calvi Risorta, Succivo e le Comunità del Matese”.
I riflettori del ministero dell’Interno si sono accesi una volta di più su Giorgio Magliocca, già pesantemente attenzionato (anche dalla magistratura in questo caso) per la vicenda “Lubrano-Felicità” che ha avuto quale scenario il Comune di Pignataro Maggiore: come è noto, il sindaco grande combattente dell’anticamorra ha firmato un accordo di partenariato per manifestazioni anti-cosche in data 4 luglio 2019 incredibilmente con il “Gruppo sociale La Felicità”, associazione culturale i sui componenti del consiglio direttivo risultavano essere tutti, nessuno escluso, amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia Vincenzo Lubrano, condannato all’ergastolo per l’omicidio Imposimato. Un accordo ancora più inquietante se si considera che da presidente della Provincia Giorgio Magliocca fa parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza con il prefetto, il questore e i comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza.
Per la poltrona di coordinatore provinciale di Forza Italia le cose non vanno meglio: Giorgio Magliocca ha ridotto ai minimi termini il partito berlusconiano, anche in una roccaforte storica come Sparanise dove il centrodestra è stato disintegrato dalla corazzata del consigliere regionale di centrosinistra Giovanni Zannini, sostenuto dal sindaco sparanisano Salvatore Martiello. L’iniziativa politica di Forza Italia a Sparanise – con grande responsabilità del coordinatore provinciale del partito – è stata del tutto inesistente, lasciando così una prateria agli avversari politici Giovanni Zannini e Salvatore Martiello. In questo panorama politico di macerie (e mentre si attendono le decisioni della prefettura e della magistratura sul “caso Lubrano-Felicità”) Giorgio Magliocca si è potuto consolare sul piano personale superando il concorso (mobilità volontaria da dipendente del Comune di Roma) per un posto da impiegato proprio al Comune di Sparanise, dove il sindaco Salvatore Martiello lo attende per fargli mettere i timbri sulle lettere da inviare soprattutto al suo amico consigliere regionale Giovanni Zannini.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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