SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Pronto, sono Paolino”. Sembrerebbe l’inizio di uno sketch delle riuscitissime imitazioni di Cesare Maldini fatte da Teo Teocoli a “Mai dire Gol”. E invece no. Da quello che emerge dalle indagini della Procura della Repubblica, potrebbe essere l’incipit di una delle chiamate intercettate dagli inquirenti, nelle quali l’ex viceprefetto di Caserta, Paolino Maddaloni, si rivolgeva al dirigente del Settore Lavori Pubblici e Grandi Opere del Comune di Caserta, Maurizio Mazzotti, quando questi era il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale di Santa Maria Capua Vetere.
Come preannunciato, infatti, l’ex prefetto di Frosinone (“defenestrato” e destinato ad altro incarico dopo la pubblicazione delle scottanti conversazioni telefoniche con l’ex sindaco di Casapesenna, Fortunato Zagaria, accusato dalla Dda di Napoli di violenza privata aggravata per aver agevolato il clan dei “casalesi”) è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa – in concorso con Mazzotti, Antonio Ruberto (dirigente dell’Utc) e Filomena Zaccheo (funzionario comunale) – di abuso d’ufficio nell’ambito dell’assegnazione di un incarico al Comune di Santa Maria Capua Vetere.
Il due volte commissario prefettizio del Comune di Pignataro Maggiore – per ironia della sorte indagato nell’ambito dello stesso procedimento con il suo ex sfidante alle elezioni amministrative del 2006 di Caserta, Nicodemo Petteruti – non avrebbe resistito a dar sfogo al suo istinto paterno e, per la serie “e figl so piezz e core”, sarebbe intervenuto per tutelare la carriera professionale del figlio ingegnere. Maddaloni, difatti, si sarebbe rivolto a Mazzotti – ex capo dell’Utc della città del Foro – per chiedergli di seguire l’iter di assegnazione dell’incarico relativo alla realizzazione di piste ciclabili a Santa Maria Capua Vetere.
Il tecnico – secondo l’ipotesi accusatoria del pm Silvio Marco Guarriello – si sarebbe successivamente rivolto a Zaccheo affinché perorasse la causa con l’allora dirigente dell’Utc sammaritano, Ruberto. Le “premure” del noto genitore avrebbero consentito al figlio di Maddaloni di ottenere l’incarico di tecnico addetto alla sicurezza sui luoghi di lavoro, per la perizia di variante riguardante i lavori di rifacimento delle summenzionate piste. Insomma, se fossero confermate le ipotesi della Procura, Maddaloni, oltre ad essere la trasposizione reale del concetto di “familismo amorale”, pare avere una certa simpatia (interessata?) per i responsabili degli Uffici tecnici comunali, come dimostrato anche a Pignataro.
Davide De Stavola