CALVI R. – Prosegue ancora la polemica sugli aumenti della Tari a Calvi Risorta. Ecco la controreplica dell’ex sindaco Marrocco:
La procedura per il calcolo della spesa del personale addetto al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, redatta in funzione dei costi da inserire nel bando di gara per l’affidamento del servizio proposto dall’amministrazione Marrocco, come si evince dagli specchietti riepilogativi allegati, è la stessa adottata dal CUB nel 2012, ed approvata dall’amministrazione Caparco e da tutte le amministrazioni pubbliche che hanno dovuto mettere a bando di gara il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti: n° operatori x il costo unitario annuo riferito al livello e qualifica (costo desunto da tabelle ministeriali).
La differenza tra i due quadri economici riferiti al costo del personale, come si può facilmente individuare, sta nel numero totale degli addetti al servizio che sono passati da 9 ad 11 e dai diversi livelli e qualifiche del personale, che oggi sono sostanzialmente superiori rispetto al passato.
L’amministrazione Marrocco non ha dovuto far altro, perché la legge lo impone, non potendo derogare dai minimi contrattuali, che approvare un piano economico ove il costo del personale venisse parametrato su numeri e qualifiche del personale, addetto al servizio di gestione del ciclo dei rifiuti, attualmente in essere nel cantiere di Calvi Risorta.
Ma quando sono variati questi numeri, quando si è passati da 9 operatori ad 11, con un innalzamento anche dei livelli contrattuali?
La data è il 4 marzo 2013, con in carica l’amministrazione Caparco, giorno del passaggio di cantiere dei lavoratori dal vecchio gestore, il Consorzio Unico di Bacino, al nuovo gestore voluto da Caparco, l’Impresud s.r.l. di Iavazzi.
Si chiede, quindi, ai vari Lombardi, PD caleno, l’editore Vito Taffuri, perché, invece di fare populismo fine a se stesso, non ponete queste semplici domanda a Caparco: perché durante il passaggio di cantiere, tra il vecchio ed il nuovo gestore del servizio di raccolta rifiuti, Calvi Risorta si è ritrovata con due unità lavorative in più e con livelli e qualifiche contrattuali superiori? Chi sono i due lavoratori, che durante il passaggio di cantiere, sono stati inquadrati come dipendenti sul cantiere di Calvi Risorta? Come mai, durante il passaggio di cantiere, ci siamo ritrovati con la presenza della figura di caposquadra, con un costo importante per le casse comunali? Come mai la Impresud s.r.l., gestore voluto da Caparco, si è fatta carico di eseguire il servizio di raccolta e trasporto rifiuti allo stesso costo operato dal CUB, ma accollandosi il costo di due unità lavorative in più, nell’anno in cui alla stessa società sono stati erogati fondi statali per l’insediamento della centrale a Biomasse a Calvi Risorta?
Queste sono le semplici domande che dovreste porvi e porre per far si che i cittadini caleni conoscano la verità.
Molto probabilmente, però, esse sono domande scomode ed impertinenti da porre ad un possibile alleato alla prossima competizione elettorale. È più facile coalizzarsi, per distruggerlo politicamente ed umanamente, contro un competitore che ha fatto dell’onesta la sua stella polare, una persona perbene che ha dimostrato di amministrare senza agire in funzione di interessi personali o familiari. Bisogna abbattere il nemico, colui che ha rotto gli equilibri passati, ove il vivi e lascia vivere era la quotidianità, ove i vari interessi, seppur legittimi, si sono sempre intrecciati tra fazioni politiche anche contrapposte.
Ma torniamo ai numeri, come abbiamo visto, adottando la stessa procedura di calcolo del costo del personale ci ritroviamo, però, ad oggi un importo complessivo notevolmente superiore, che ha inciso, poi, in maniera rilevante nella definizione delle tariffe TARI. L’incremento è facilmente calcolabile:
costo personale piano economico 2015 (comprensivo di spese generali ed IVA) € 586.911,12 –
costo personale piano economico CUB 2012 (comprensivo di spese generali ed IVA) € 424.335,69 =
INCREMENTO DI SPESA PER IL PERSONALE AL LORDO DEL RIBASSO € 162.575,43
L’INCREMENTO DI SPESA AL NETTO DEL RIBASSO D’ASTA AMMONTA A CIRCA € 158.000,00
Sono, quindi, ben quasi 158.000 € di costi in più che si sono dovuti inserire nel piano finanziario rifiuti 2016, APPROVATO DAL COMMISSARIO PREFETTIZIO, che sicuramente hanno inciso in maniera considerevole nella definizione delle tariffe TARI.
Costi non imputabili certamente all’amministrazione Marrocco, ma derivanti da situazioni pregresse, stabilizzate da qualcun altro, che si sono dovute, per legge, consolidare nel piano economico rifiuti approvato dalla stessa amministrazione.
Questi sono i fatti, corredati da documenti. Tutto il resto è populismo.
Giovanni Marrocco e il gruppo CALVI RISORGE