CALVI R. – L’ex gruppo di maggioranza, Calvi RisorGe, e l’ex sindaco Giovanni Marrocco rispondono al comunicato firmato dalla Flaica Cub (leggi qui) sulla gestione della raccolta dei rifiuti a Calvi Risorta:
Premesso che quanto da noi ribadito in diversi articoli sugli operatori ecologici che, attualmente, svolgono il loro servizio a Calvi Risorta non vuole essere assolutamente un attacco contro i lavoratori, ci fregiamo di essere l’unica amministrazione che li ha realmente tutelati, ma è per far capire quanto 11 dipendenti incidono in termini di costi sull’aumento delle bollette TARI. Aumento che non è dipeso dalla nostra volontà.
Ma, purtroppo, c’è sempre qualcuno che fa finta di non capire!
Allora chiediamo: Se tutti i lavoratori erano presenti sul cantiere di Calvi Risorta già dal 2006, perché il CUB, nella stesura del piano economico, effettuata nel 2012, non ha previsto il costo di tutti gli operai? Forse qualcuno non lavorava a tempo pieno sul cantiere di Calvi Risorta? Se nella stesura del piano economico del CUB non era previsto il caposquadra, come veniva retribuita questa figura? Perché i Sindacati, che tanto si sentono in diritto di intervenire affermando che erano già presenti 11 operatori, non hanno avuto nulla da ridire su un piano economico, non rispondente alla situazione di fatto, redatto dal CUB nel 2012? Con quali risorse economiche venivano pagati gli 11 dipendenti se nel piano erano state calcolate solo 9 unità? Sono queste disattenzioni che hanno causato il fallimento dei CUB dal punto di vista gestionale?
Nella stesura del nuovo contratto le procedure sono tutte rispondenti alle condizioni di legge. Si ribadisce che l’incremento DI SPESA AL NETTO DEL RIBASSO D’ASTA AMMONTA A CIRCA € 158.000,00.
Dovendo utilizzare ben 11 unità lavorative, l’amministrazione Marrocco ha fatta la scelta politica di avviare la raccolta dei rifiuti con il sistema del porta a porta, che insieme all’avvio dell’attività dell’Isola ecologica, avrebbe dovuto comportare innegabili vantaggi sia per l’ambiente sia per i cittadini, con una riduzione della tariffa dovuta ad un minor costo di smaltimento dei rifiuti indifferenziati.
La raccolta porta a porta, con la relativa eliminazione dei cassonetti doveva avvenire progressivamente. L’amministrazione si era anche accollata l’onere di seguirne le procedure e la corretta realizzazione. Nei due mesi precedenti allo scioglimento c’era un monitoraggio quasi giornaliero affinchè tutto si espletasse secondo gli accordi. E’ chiaro che una volta che il servizio fosse andato a regime, qualora la ditta non avesse tenuto fede agli accordi contrattuali, sarebbe scattata la penale. E’ quanto ha detto più volte l’ex sindaco Giovanni Marrocco, ed è quanto ha ribadito il Commissario prefettizio.
Giovanni Marrocco e il Gruppo Calvi RisorGe