SPARANISE – Sulla Tasi riscoppia la polemica tra maggioranza e opposizione. Questa volta a intervenire è l’ex sindaco Mariano Sorvillo, il quale stigmatizza la scelta dell’Amministrazione comunale di far pagare la Tasi ai cittadini. Ecco che cosa dice il Consigliere comunale di minoranza:
“Il comune di Sparanise ha le casse piene e chi amministra avrebbe dovuto risparmiare ai cittadini l’ennesimo salasso – ha tuonato l’ex sindaco Mariano Sorvillo – perché a conti fatti non era indispensabile. E’ sempre la solita politica punitiva nei confronti del cittadino che viene applicata secondo uno schema che si ripete nel tempo. Si poteva scegliere di esentare i cittadini dal pagamento dell’ennesima tassa che si somma al salasso della TARI e contribuisce a trasformare i mesi di settembre ed ottobre in degli autentici salassi per le finanze familiari. Noi di Uniti per Sparanise ci chiediamo come mai in tanti comuni della provincia di Caserta piccoli, medi e grandi come ad esempio Marcianise, Ruviano e Presenzano si è scelto di non tartassare i cittadini e a Sparanise, invece, si. Nel caso specifico della vicina Presenzano, che ospita una centrale idroelettrica, per il principio della compensazione ambientale, proprio in virtù della grande somma che in termini di tasse introita il Comune, i cittadini che subiscono comunque l’impianto, non pagano la TASI. A Sparanise ospitiamo un impianto per la produzione di energia elettrica che serve tutto il territorio nazionale che è ancora più grande ed impattante di quello di Presenzano e, per quanto ci è dato sapere, la Calenia Energia versa ogni anno centinaia di migliaia di euro nelle casse del comune in termini di tasse. Come vedete – prosegue Sorvillo – sono tante le analogie tra i due centri casertani però Merola non ha deciso di emulare il suo collega di Presenzano. Perché ? L’incasso stimato è di circa 410.000 euro, somma che, nelle intenzioni, dovrebbe coprire il 39, 21 % dei servizi indivisibili del Comune di Sparanise. A conti fatti, è meno di quanto il Comune incassa da Calenia. Perciò Merola poteva, senza alcun dubbio, scegliere di non far pagare la TASI”.