CALVI R. – Sempre più imbarazzanti le delibere dell’amministrazione comunale di Calvi Risorta, è quanto emerso dal Consiglio Comunale del 30 ottobre. “In un periodo di crisi come quello attuale, il primo Cittadino non solo non ha prodotto nulla di concreto per riorganizzare e far funzionare bene l’ azienda comunale, ma finisce per aggravare maggiormente la situazione”. Afferma amareggiato il consigliere Nicola Cipro. “All’aumento dell’aliquota Imu ai massimi consentiti per la seconda abitazione, si aggiunge il raddoppio dell’Irpef. La pressione fiscale aumenta costantemente costringendo i cittadini a duri sacrifici. Ma il Comune ha il dovere morale di ridurre le tasse”, continua il consigliere. “Si pecca di cupidigia e di ipocrisia e si attribuisce ad altri la causa: è colpa dello Stato, è colpa di Monti! D’accordo la crisi è nazionale, ma pensiamo a come porre fine agli sprechi. Inoltre per non pregiudicare ulteriormente il già comatoso stato di salute delle finanze comunali”, suggerisce, “si potrebbe ridurre il numero degli assessori, oppure rinunciare a qualsiasi indennità derivante dall’attività amministrativa e a tutti i compensi provenienti dai gettoni di presenza delle commissioni. Ma, la nostra, purtroppo, è un’amministrazione che non mantiene le promesse, e continua a chiedere ai cittadini incessanti sacrifici. E’ vergognoso, non è questo che meritano”.
L’assessore alle finanze, Lello De Vita, scrollandosi da qualsiasi responsabilità sul mancato allegerimento della situazione, non ha prodotta spiegazione alcuna in Consiglio, adducendo sempre le colpe al Governo. Per questo motivo sono state chieste le dimissioni, dalla carica che riveste, dai Consiglieri Giovanni Marrocco, Nicola Cipro, Ermanno Izzo,Antonello Bonacci, Giuseppe Zona, Giacomo Zacchia e formalmente anche da Tina Izzo.
Luciana Antinolfi