Tempus irreparabile fugit: la meridiana dell’XI secolo di San Giorgio andrebbe restaurata

Tempus irreparabile fugit: la meridiana dell’XI secolo di San Giorgio andrebbe restaurata

PIGNATARO M. – “Tempus irreparabile fugit”. Il tempo fugge inesorabilmente. E’ proprio il caso di ripeterlo per la povera meridiana di San Giorgio a Pignataro Maggiore. Un tempo, infatti, nella parte superiore dell’antica meridiana sistemata sul lato a ponente della vecchia Chiesa parrocchiale di San Giorgio, si leggeva questa, inequivocabile frase a testimoniare la fugacità del tempo. In effetti il tempo è passato, è stata anche restaurata recentemente l’antica chiesa, ma la povera meridiana è rimasta  senza parole. Sono praticamente scomparse. Eppure, spesso,  risuonano ancora nella mente degli adulti a testimonianza che la povera meridiana ha lasciato in loro un’esile traccia della sua esistenza. Restaurata la chiesa, quindi, ci si è dimenticato, diciamo così, di “restaurare “ pure l’antica meridiana che ne orna, come una vigile sentinella, le pareti.  Eppure la piccola meridiana, posta sulla chiesa di san Giorgio, in località  Monteoliveto di Pignataro Maggiore,  è stata ricordata, anche dal compianto Nicola Borrelli nelle Memorie Storiche di Pignataro. L’antico orologio solare si trova alla sinistra del protiro della chiesa: alla destra di chi guarda. E’ esposta a sud, è in marmo ed è di forma circolare. Al centro vi è ancora il perno metallico, che con la sua ombra, che si sposta, piano piano, è capace di indicare l’ora, quando c’è il sole. Potremmo dire: Sine sole silet. In realtà, a causa del tempo e della calce che vi è caduta sopra durante il recente restauro, rimane silenziosa anche con il sole, perché sono scomparsi i numeri delle ore. La stessa frase “Tempus irreparabile fugit” è scomparsa, insieme alle ore che non sono più leggibili. Una ventina d’anni fa al centro del quadrante si leggeva la data  (1978) di quando fu restaurata, ma oggi non si legge nemmeno quella.  Autrice della singolare meridiana “rotonda”, infatti, è stata una silente comunità benedettina, operante a Pignataro nell’ XI sec. Sarebbe bello che qualcuno si adoperasse per far rinascere la meridiana, se non altro per ricordarci quello che è un fatto fin troppo chiaro, ma che spesso dimentichiamo: carpe diem.

Paolo Mesolella

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