GRAZZANISE – In due settimane il commissario Aldo Aldi – nominato il 5 luglio scorso dal prefetto Ruberto, a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale per le dimissioni di sette consiglieri – ha già dato tangibile prova di lucida e intensa determinazione. In buona sostanza, a fronte del magma di priorità e urgenze progressivamente emergenti, l’esperto funzionario ha subito adottato alcuni importanti provvedimenti che, d’altronde, confermano la cifra precisa del suo “senso dello Stato” e d’un fertile pragmatismo operativo.
Su questa scia, anche la forte sollecitazione venuta due giorni fa dalla stampa sulle condizioni di abbandono in cui versa la tenuta confiscata di Selvalunga (cfr. l’articolo, a cura dell’ex parlamentare Rosaria Capacchione, al link https://napoli.fanpage.it/tenuta-selvalunga-schiavone-casalesi/) ha praticamente sfondato una porta aperta.
Nell’ambito dell’incessante ricognizione dei problemi di alto interesse pubblico che il commissario va conducendo senza sosta fin dal primo giorno del suo insediamento, la sortita della nota giornalista è giunta come un ulteriore fulmine e fulminea è stata la risposta dell’attuale guida amministrativa al Comune di Grazzanise. Infatti il dottor Aldi, dopo un immediato sopralluogo sul posto, ha già allertato la società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti sul territorio municipale, disponendo la più rapida rimozione possibile dei materiali abbandonati sull’area di Selvalunga corrispondente a quasi 5 ettari.
Inoltre, ha impegnato il tempo strettamente necessario con l’obiettivo di assumere diretta conoscenza dei pregressi provvedimenti agli atti, fra i quali, nella fattispecie, la “convenzione” sottoscritta nel 2012 dalla commissaria prefettizia Vittoria Ciaramella con Libera-Le Terre di Don Peppe Diana e ben due “progetti” (uno, del 2014, proposto dalla Commissione straordinaria Migliorelli-Quaranta-Auricchio per la realizzazione dell’Isola della Legalità e tuttora all’esame della Stazione Unica Appaltante; l’altro, elaborato nel 2018 dall’Amministrazione Gravante, per una complessiva “riqualificazione”). E’ pervenuto così all’idea di velocizzare i tempi, orientandosi ad avviare presto la procedura d’appalto affinché la predetta area sia finalmente dotata di recinzione, ristrutturazione degli edifici e videosorveglianza.
La questione dell’utilizzo dei beni confiscati a Grazzanise è senz’altro una delle piaghe su cui da molti anni si trascinano tentennamenti e ritardi, per alcuni aspetti addirittura preoccupanti. Più volte è sembrato che si stesse passando dalle parole ai fatti e, invece, non si è mai registrata una concreta inversione di tendenza che ora, per fortuna e per merito del commissario Aldi, sembra veramente profilarsi.
Raffaele Raimondo