In questi giorni sui social network e giornali on-line,è stato postato un video dove viene tirata in ballo la mia persona.

Quindi,mi corre l’obbligo di raccontare i fatti e precisare la verità.

Da pochi mesi eravamo stati eletti a governare la nostra cittadina,tra le priorità in agenda dell’Amministrazione Comunale vi era quella di pulire le cunette prima dell’approssimarsi dell’inverno.

Di ciò,io e l’allora Assessore ai Lavori Pubblici Cesare Cuccaro , ne investimmo la Patrimonio Pignataro al fine di predisporre tutto quanto per il regolare  intervento.

Era il mese di Novembre del 2011 e i lavori si stavano svolgendo tra via G.Siani e Via Vittime della Shoah (ex via Tuoro) e mentre ci trovavamo al Comune fummo avvisati telefonicamente che presso lo spazio antistante il campo sportivo una persona discuteva animatamente con personale dipendente della Pignataro Patrimonio.

Subito ci recammo sul posto con la mia Auto,io , l’assessore Cesare Cuccaro e l’Ing. Parente Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale.

L’Ing.Parente si fece spiegare  cosa era accaduto dal personale della Patrimonio Pignataro e prese  atto anche che vi era depositato del materiale ingombrante .

L ‘Ing.Parente visto  che il terriccio prelevato dalle cunette era stato depositato sopra il terreno che circonda il parcheggio del campo sportivo,

 dispose l’immediata sospensione dei lavori e per precauzione prelevo’ parte di quel terreno per inviarlo in laboratorio e farlo analizzare.

Le analisi non evidenziarono anomalie. Sottolineo che comunque non vi erano  responsabilita’ attribuibili agli Amministratori in quanto non preposti all’individuazione né di luoghi ne di procedure per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti in generale.

All’operatore del filmato ,sento di suggerirgli che per maggiori chiarimenti in merito nel caso abbia dimenticato qualcosa,di  rivolgersi direttamente a Cesare Cuccaro  ,presente come me all’accaduto,visto che oggi trovasi candidato con la sua parte politica.

Si,questo è Giorgio Valente sempre presente e pronto a metterci la faccia con i fatti alla mano.

Giorgio Valente

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