NAPOLI – Il Tour de France 2018 sta sempre più entrando nel vivo. La tre giorni alpina, preceduta dalla tappa sul pavé, dovrà emettere infatti le prime sentenze. La prima riguarda Vincenzo Nibali. Il corridore siciliano sarà chiamato in causa nella tappa che si concluderà con l’ascesa della mitica e storica Alpe d’Huez. Lo Squalo dello Stretto infatti è tra i favoriti perché tra i primie era tra i primi, con la gamba che sembra davvero essere quella dei giorni migliori. Come al solito, non mancheranno le polemiche per un’organizzazione che mostra palesi difetti ormai strutturali. Insomma, c’è sicuramente qualcosa da rivedere in quello che è un evento a livello planetario.
Ma polemiche sembra essere una delle parole d’ordine di questa Grande Boucle. Il riferimento è a quanto sta accadendo in casa Sky. Il capitano sarebbe dovuto essere Froome, vincitore del Giro d’Italia e a caccia di uno storico bis. Ma le prime montagne potrebbero ribaltare le gerarchie. In maglia gialla potrebbe esserci infatti Geraint Thomas. Il britannico ha fatto capire che le sue intenzioni non sono affatto quelle di essere un normale gregario. Insomma, due galli in un solo pollaio potrebbero essere troppi e forse una soluzione dovrebbe essere trovata prima che la situazione possa definitivamente implodere. E in questo caso, come sempre accade, tra i due litiganti il terzo gode. E i fari potrebbero accendersi su Tom Dumoulin. L’olandese, che ha chiuso il Giro d’Italia al secondo posto, ha dimostrato di essere in ottime condizioni. E chissà che nelle prossime tappe non possa tentare il colpo gobbo. Occhio anche a Landa e Quintana. Lo spagnolo e il colombiano sono apparsi un po’ opachi, ma hanno tutte le capacità e le qualità per far saltare definitivamente il banco, o quantomeno provarci. Per l’Italia si aspetta un acuto di Pozzovivo, che libero dal ruolo di gregario ha ottenuto degli ottimi piazzamenti nelle ultime due tappe movimentate del Tour ed il crescendo di Nibali.
Ma quali sono i giorni in cui si può decidere questo Tour de France? Quali sono le cosiddette tappe cruciali? Pirenei e cronometro: sono queste le due parole attorno a cui ruoterà tutto. L’ultima settimana deciderà il vincitore. Il clou potrebbe esserci addirittura quando andrà in scena la tappa più corta nella storia di un grande giro: la Bagneres De Luchon-Col de Portet, lunga soltanto 65 km. Una frazione che potrà davvero riservare grandissime sorprese, vista la durissima ascesa finale. La due giorni decisiva sarà quella inclusa tra venerdì e sabato (ultima settimana), con il classico tappone pirenaico e la prova contro il tempo individuale. Testa, cuore, gambe e anche un po’ di furbizia: sono queste le caratteristiche che dovranno avere i corridori per portare la maglia gialla sul podio di Parigi. Lo spettacolo, al di là delle solite polemiche, è garantito.
C. S.