NAPOLI – Spesso, per esser certi del buon esito dei loro traffici, interpellavano preventivamente gli stregoni di un villaggio tanzaniano e chiedevano riti sacrificali per propiziarne l’esito. Oltre a curare l’arrivo della cocaina dal Brasile, Kirro Zura e Hassan Kaburuma, si occupavano anche degli approvvigionamenti di eroina, che aveva luogo nelle province di Napoli e Caserta, grazie a contatti diretti con connazionali fornitori in Turchia e Grecia. In un caso, a finire in manette sono stati due collaboratori di Kirro Zura, bloccati all’aeroporto di Fiumicino mentre tentavano di far uscire un carico di eroina diretto in Canada. Grazie al coordinamento della Direzione centrale servizi antidroga del ministero dell’Interno ed alla collaborazione delle polizie estere, alcuni corrieri, partiti dal Brasile e diretti in Italia, sono stati arrestati anche negli aeroporti di Lisbona, Madrid, Barcellona, Monaco, Copenaghen e Lione. Il bilancio finale è il sequestro di oltre cinquanta chili di droghe “pesanti” – tra cocaina ed eroina – che avrebbero potuto fruttare al sodalizio transnazionale circa venti milioni di euro, oltre ai provvedimenti restrittivi eseguiti in data odierna nei confronti dei quindici appartenenti al sodalizio, che riforniva le piazze di Roma, Napoli, Caserta e Latina. A Giugliano in Campania, in una delle basi logistiche utilizzate dai tanzaniani, sono stati trovati, nascosti all’interno di un camino, quasi dieci chilogrammi di eroina e cocaina, già pronti per la distribuzione. Inoltre, nel corso delle intercettazioni telefoniche, è stato possibile individuare l’arrivo in Italia di trentanove corrieri, che sono stati arrestati in flagranza di reato al momento del loro arrivo in Italia.
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