Trasparenza degli atti: il capogruppo Romano presenta una richiesta al sindaco Abbate

Trasparenza degli atti: il capogruppo Romano presenta una richiesta al sindaco Abbate

BELLONA – La questione della trasparenza sta diventando un vero e proprio motivo di scontro tra la maggioranza e le opposizioni consiliari di Bellona. Secondo le minoranze, infatti, l’Amministrazione comunale non rispetterebbe la normativa vigente in questo campo. Questa volta a denunciarlo è stato il capogruppo consiliare Pietro Romano, il quale, intervenendo dal suo profilo facebook, ha sottolineato: “L’Amministrazione Comunale continua a ritardare il rilascio di copie delle determine di settore e a non rispettare la normativa sulla trasparenza pubblicandole all’albo on line. Inutili le richieste in tal senso dei vari movimenti politici di Bellona tra cui quelle più volte ripetute del movimento 5Stelle”. La protesta di Romano arriva parallelamente alla presentazione di una richiesta che lo stesso ex candidato a sindaco ha presentato al Comune. “Il tempo delle chiacchiere è finito – ha aggiunto l’avvocato – così come deve finire quello del silenzio sui temi amministrativi locali. Caleno 24 ore ha pubblicato un articolo sui lavori in via Platani iniziati senza alcun atto ufficiale (determina) e non si è visto alcun commento”.

Di seguito vi proponiamo la richiesta presentata dal Consigliere Romano all’Ente bellonese:

AL  SIGNOR SINDACO DEL

COMUNE DI BELLONA

AL SEGRETARIO COMUNALE

AI RESPONSABILI DEI SETTORI

 

Il sottoscritto  Pietro Romano, nato a Bellona il 28.05.1962 in qualità di Consigliere Comu-nale  di Minoranza e Capogruppo della stessa,

ESPONE  QUANTO SEGUE

Ai sensi dell’art.11 del D.lgs.n. 150/2009  la trasparenza è intesa come: “accessibilita’ to-tale anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministra-zioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, degli indi-catori relativi agli andamenti gestionali e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attivita’ di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialita’”.

La legge n. 190/2012 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della cor-ruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” e il decreto legislativo n. 33/2013 re-cante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusio-ne di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” prevedono importanti novità per gli enti locali.

La Legge  anticorruzione  prevede i seguenti adempimenti  formali a carico degli enti locali:

a) la nomina del responsabile della prevenzione della corruzione

b) la predisposizione e l’approvazione del piano triennale per la prevenzione della corruzio-ne- le quattro macroaree amministrative coinvolte nella operazione anticorruzione:

a) autorizzazione o concessione;

b) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;

c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché at-tribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;

d) concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all’articolo 24 del citato decreto legislativo n. 150 del 2009.

– Il quadro delle responsabilità per i responsabili della prevenzione alla corruzione e delle altre figure coinvolte.

La Legge sulla trasparenza prevede i seguenti adempimenti  formali a carico degli enti lo-cali:

1. Pubblicità. Viene istituito l’obbligo di pubblicità: delle situazioni patrimoniali di politici, e parenti entro il secondo grado; degli atti dei procedimenti di approvazione dei piani regola-tori e delle varianti urbanistiche; dei dati, in materia sanitaria, relativi alle nomine dei diretto-ri generali, oltre che agli accreditamenti delle strutture cliniche.

2. Trasparenza. Viene data una definizione del principio generale di trasparenza: accessi-bilità totale delle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle PA, allo sco-po di favorire forme diffuse di controllo democratico sul perseguimento delle funzioni istitu-zionali e sull’utilizzo delle risorse pubblicazione dei dati sui siti istituzionali.

3. Pubblicazione dei dati e delle informazioni sui siti istituzionali. Per consentire un’ef-fettiva conoscenza dell’azione delle PA e per sollecitare e agevolare la partecipazione dei cittadini, dati e documenti pubblici dovranno essere diffusi e direttamente accessibili sui siti istituzionali.

4. Totale accessibilità. Si stabilisce il principio della totale accessibilità delle informazioni. Il modello di ispirazione è quello del Freedom of Information Act statunitense, che garanti-sce l’accessibilità di chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso delle PA, salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente (es. per motivi di sicurezza).

5. Accesso civico. Viene introdotto un nuovo istituto: il diritto di accesso civico. Questa nuova forma di accesso mira ad alimentare il rapporto di fiducia tra cittadini e PA e a pro-muovere il principio di legalità (e prevenzione della corruzione). Tutti i cittadini hanno diritto di chiedere e ottenere che le PA pubblichino atti, documenti e informazioni che detengono e che, per qualsiasi motivo, non hanno ancora divulgato.

6. Qualità e chiarezza delle informazioni. Si disciplina la qualità delle informazioni diffuse dalle PA attraverso i siti istituzionali. Tutti i dati formati o trattati da una PA devono essere integri, e cioè pubblicati in modalità tali da garantire che il documento venga conservato senza manipolazioni o contraffazioni; devono inoltre essere aggiornati e completi, di sem-plice consultazione, devono indicare la provenienza ed essere riutilizzabili (senza limiti di copyright o brevetto).

7. Obbligo di durata delle pubblicazioni. Si stabilisce la durata dell’obbligo di pubblica-zione: 5 anni che decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui decorre l’obbligo di pubblicazione e comunque fino a che gli atti abbiano prodotto i loro effetti (fatti salvi i casi in cui la legge dispone diversamente).

8. Amministrazione trasparente. Si prevede l’obbligo per i siti istituzionali di creare un’ap-posita sezione – “Amministrazione trasparente” – nella quale inserire tutto quello che stabili-sce il provvedimento.

9. Piano triennale per trasparenza e integrità. Viene disciplinato il Piano triennale per la trasparenza e l’integrità – che è parte integrante del Piano di prevenzione della corruzione – e che deve indicare le modalità di attuazione degli obblighi di trasparenza e gli obiettivi col-legati con il piano della performance.

10. Pubblicazione dei curricula, stipendi e incarichi del personale dirigenziale. Altre disposizioni riguardano la pubblicazione dei curricula, degli stipendi, degli incarichi e di tutti gli altri dati relativi al personale dirigenziale e la pubblicazione dei bandi di concorso adottati per il reclutamento, a qualsiasi titolo, del personale presso le PA. Stop agli stipendi in caso l’incarico conferito da una pubblica amministrazione, ad esempio ad un esterno, non sia stato regolarmente pubblicato on line sul sito dell’amministrazione. E lo stesso vale per le gare se i relativi bandi non potevano essere conosciuti da tutti.

La Circolare n. 2/2013 del 19.07.2013 della Presidenza del Consiglio dei Ministri ad ogget-to D.Lgs. 33/2013 Attuazione Trasparenza invita  all’adempimento in maniera tempestiva  e funzionale alle esigenze dei cittadini degli adempimenti di trasparenza.

AD OGGI IL  Comune di Bellona ha semplicemente adeguato la struttura formale del sito al nuovo   “albero”    del    decreto   33 ,   inserendo i titoli richiesti, ma   non i   contenuti  PUR

AVENDOLI GIA’  INFORMATIZZATI ( VEDI DETERMINE DIRIGENZIALI).

OPERAZIONE FURBA MA NON DURATURA.

Non è stato nominato il responsabile della prevenzione della corruzione, né il Responsabile della Trasparenza.

Il traguardo del Decreto 33/2013  è quello di una amministrazione senza segreti per i citta-dini, che aggiorna «in modo tempestivo» e in formato rielaborabile tutte le informazioni, comprese quelle sui redditi degli amministratori, sui compensi ai dirigenti, ai consulenti e agli amministratori, sulle modalità per accedere agli uffici, sui bandi di gara, sulle delibere, sulle determinazioni.

TUTTO CIÒ PREMESSO,

con riserva di far valere nella sede opportuna le ragioni di danno che il suddetto comporta-mento della pubblica amministrazione  sta determinando, il sottoscritto, considerato che la Trasparenza degli atti amministrativi e la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione del-la cosa pubblica  sono i pilastri su cui si fonda il buon governo e la democrazia e non sono-solo belle parole da sfoggiare in campagna elettorale , richiede un immediato e      puntuale  adempimento degli obblighi derivanti dalle normative sopramenzionate.

Valga infine evidenziare che il comune di Vitulazio con la meta’ dei dipendenti che ha il co-mune di Bellona ha gia’ provveduto a tutto quanto suddetto e cio’ a significare che a Bello-na non mancano i mezzi ed i dipendenti ma la volonta’  politica di adempiere . Quanto pub-blicato alcuni giorni fa  sul sito Caleno 24ore circa i lavori iniziati in via Platani senza alcuna determina dirigenziale ma con incarico “amicale” e’ un chiaro riscontro della veridicita’ di quanto affermato ed un sintomo  del degrado istituzionale in cui versa attualmente il Comu-ne di Bellona preda ancora oggi degli attacchi famelici dei suoi amministratori.

Bellona, lì 3.01.2014
Il Consigliere di Minoranza

Pietro Romano

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