Turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, corruzione e sfruttamento della prostituzione, aggravati dal metodo mafioso: arrestate nove persone

Turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, corruzione e sfruttamento della prostituzione, aggravati dal metodo mafioso: arrestate nove persone

SANTA MARIA A VICO – Il ciclone che qualche mese fa ha travolto l’Asl di Caserta arriva anche al Comune di Santa Maria a Vico, dove l’ormai noto (alle cronache) imprenditore Angelo Grillo – secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli – vinceva con metodi poco ortodossi importanti gare d’appalto. Per questo alle prime ore dell’alba i carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta, coordinati dalla Procura della Repubblica partenopea, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove indagati. Le accuse sarebbero di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, corruzione e sfruttamento della prostituzione, aggravati dal metodo mafioso.

Tra gli indagati ci sarebbero alcuni amministratori pubblici del Comune e, nello specifico, l’assessore all’ambente Ernesto Savinelli insieme con il capo dell’Ufficio Tecnico Pio Affinita. Secondo l’accusa, Grillo avrebbe offerto escort e denaro al dirigente Affinita per aggiudicarsi un appalto da 4 milioni di euro riguardante la raccolta dei rifiuti. L’indagine rientra nei controlli sulle gare d’appalto dei rifiuti vinte da “Fare Ambiente”, la società dell’imprenditore marcianisano già finito agli arresti il 7 novembre scorso nell’ambito dell’inchiesta che portò in carcere – tra gli altri – anche il Consigliere regionale Angelo Polverino.

Red.

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