PIGNATARO MAGGIORE – Un aggiornamento in merito all’articolo che abbiamo pubblicato in data 17 aprile 2020, con il titolo: “GRUPPO SOCIALE LA FELICITÀ”: FA PARTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE DELLA MOGLIE DI GAETANO LUBRANO ANCHE SOFIA CASTALDO, UNO DEGLI INGRANAGGI ESSENZIALI DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE DI MARIO TURINO DETTO “FERNANDO” – ECCO I DOCUMENTI DELLA GALASSIA FACENTE CAPO A UN SOGGETTO CHE COMANDA A PIGNATARO MAGGIORE”.
Una fonte solitamente bene informata ci dice che per capire la qualità strategica di Sofia Castaldo nella “galassia Turino” (e, aggiungiamo noi, nel “Gruppo sociale La Felicità”) bisognerebbe leggere le carte dell’inchiesta dei carabinieri e della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sulla famiglia camorristica dei Ligato, strettamente imparentati con i Lubrano. In quei documenti vi sono alcune informazioni ulteriori: Sofia Castaldo viene indicata quale “segretaria” di Mario Turino (parte offesa nel procedimento penale per estorsione), lavora per lui da circa un quarto di secolo e che è dipendente della Società agricola “Fernando” Srl; ma nelle carte ci sono soprattutto delle dichiarazioni molto interessanti sulla famiglia mafiosa dei Lubrano, oltre che sui Ligato. Volete sapere che cosa disse Sofia Castaldo, in un interrogatorio del 7 giugno 2016, a carabinieri e magistrati? In sintesi, affermò che Felicetta Ligato e la sorella appartengono ai Lubrano, soggetti che hanno una pessima fama e con cui (per stare tranquilli) non vuole avere niente a che fare. Parole della stessa Sofia Castaldo che poi sarebbe entrata a far parte del consiglio direttivo dell’associazione “Gruppo sociale La Felicità” con la moglie di Gaetano Lubrano, Angela Valente.
La nostra fonte aggiunge che i rapporti di Sofia Castaldo con i coniugi Lubrano-Valente (come con altri esponenti della famiglia Lubrano) sono molto intensi, sia in data anteriore sia naturalmente successiva alla costituzione del sodalizio culturale che ha firmato accordi sia con il sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, sia con la cooperativa “Aperion” che gestisce beni confiscati alla camorra nella “Svizzera dei clan”.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it