Un importante documento del vescovo della diocesi di Teano-Calvi: “Annunciare il vangelo” – Si tratta di “indicazioni pastorali”, ma le sacre scritture sono un faro non solo per i credenti – Una nostra riflessione sulla grande potenza teologico-politica della Chiesa cattolica

Un importante documento del vescovo della diocesi di Teano-Calvi: “Annunciare il vangelo” – Si tratta di “indicazioni pastorali”, ma le sacre scritture sono un faro non solo per i credenti – Una nostra riflessione sulla grande potenza teologico-politica della Chiesa cattolica

TEANO – Il vescovo della Diocesi di Teano-Calvi, Sua Eccellenza reverendissima monsignor Giacomo Cirulli, ha diffuso un documento che, a nostro avviso, riveste una particolare importanza (non solo per i fedeli della Chiesa Cattolica) e pertanto ne riportiamo anche noi a parte il testo integrale. Abbiamo scelto di pubblicarlo per coincidenza proprio nella domenica del 31 maggio 2020, nel giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra la Pentecoste, la festività nella quale si ricorda la discesa dello Spirito Santo – avvenuta cinquanta giorni dopo la risurrezione di Gesù Cristo – sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo con la Madonna.
Il documento del vescovo ha come titolo “Annunciare il Vangelo” e riguarda le “indicazioni pastorali per l’anno 2019/2020 per la Diocesi di Teano-Calvi”. Si tratta di “indicazioni” che farebbero bene a seguire pure i non credenti o i fedeli di altre confessioni religiose, relativamente al forte appello di monsignor Giacomo Cirulli per lo studio della Sacre Scritture. Studiare, insomma, non ha mai fatto male a nessuno; e le Sacre Scritture rivestono una valenza che non è solo religiosa ma anche culturale, storica e – in senso alto – politica. Anzi, per meglio dire, teologico-politica.
Senza conoscere le Sacre Scritture – ci dice il vescovo – non si può essere pienamente cristiani, riportando le parole di San Girolamo: “Ignorare la Scrittura significa ignorare Cristo”. Una sottolineatura addirittura ovvia da parte di monsignor Giacomo Cirulli, che prima di essere consacrato vescovo della Diocesi di Teano-Calvi (di cui ha preso possesso canonico il 27 dicembre 2017) è stato tra l’altro docente di Sacra Scrittura alla Facoltà Teologica pugliese e all’Istituto di Scienze Religiose diocesano (Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, dove è stato altresì vicario episcopale per la cultura).
Ma perché chi non è credente o è finanche un fedele di altra religione farebbe bene a studiare le Sacre Scritture? Per la semplice e allo stesso tempo complessa ragione che senza conoscere le Scritture è impossibile avere un’idea chiara di come la teologia politica abbia pervaso la nostra storia e la nostra identità. Noi possiamo pensare di essere del tutto indifferenti di fronte alla missione della Chiesa Cattolica, schierarci – per assurdo –finanche contro la Chiesa, ma è impossibile per noi essere fuori della Chiesa, per come essa si è storicamente concretizzata nel suo divenire nel mondo. Chi, per esempio, segue con passione le vicende istituzionali, non potrà mai comprendere appieno la dialettica politica se non ha presente il dispiegarsi della teologia politica. Il grande giurista, filosofo politico e politologo tedesco Carl Schmitt, nella sua “Teologia politica”, ha scritto: “Tutti i concetti più pregnanti della moderna dottrina dello Stato sono concetti teologici secolarizzati”. Una riflessione, quella di Carl Schmitt, che prende le mosse appunto dalla Sacre Scritture, in particolare dalle Lettere di San Paolo.
Si tratta di un terreno molto difficile, anche se affascinante. E ci rendiamo conto che non è intenzione del nostro vescovo indurre i fedeli della Diocesi di Teano-Calvi a diventare dei teorici della teologia politica. E’ solo nostra la fissazione teologico-politica (e filosofica). Monsignor Giacomo Cirulli, come è nella sua vocazione, intende invece condurre i cattolici a una maggiore e più matura consapevolezza di credenti. Il suo sforzo è di altissimo valore. Tuttavia – e nemmeno Sua Eccellenza se lo nasconde – lo studio delle Sacre Scritture incontra spesso delle difficoltà nella vita quotidiana delle realtà ecclesiali, nel corpo vivo delle parrocchie. Non è una materia facile. Ma è in considerazioni come queste – contenute nelle “indicazioni pastorali di “Annunciare il Vangelo” – che si afferma anche involontariamente la universale grande potenza teologico-politica della Chiesa Cattolica: se il vescovo invita semplicemente e come è naturale i fedeli della sua religione a studiare le Sacre Scritture, non impegna e coinvolge solo la Chiesa Cattolica. Le Sacre Scritture sono un faro irrinunciabile per capire anche le cose che non riguardano la Chiesa Cattolica, la fede e la religione.

documento del vescovo- testo integrale

Red. Cro.

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