Un libro di Giulia Baj e Tullio Scovazzi racconta il processo al nazista Eichmann

Un libro di Giulia Baj e Tullio Scovazzi racconta il processo al nazista Eichmann

Sessant’anni fa iniziava a Gerusalemme un processo destinato a passare alla storia. L’imputato è Ricardo Klement, un emigrato tedesco che, a quindici anni dalla fine della seconda guerra mondiale, un’unità del Mossad, il servizio segreto israeliano, ha catturato clandestinamente a Buenos Aires (in un’operazione che scatenerà una crisi diplomatica internazionale). Klement è in realtà il falso nome dietro cui si cela Adolf Eichmann, l’ufficiale nazista responsabile del trasporto verso lo sterminio di milioni di ebrei che Israele intende giudicare. Il suo processo, inaugurato a Gerusalemme l’11 aprile 1961, viene ricostruito nel libro di Giulia Baj e Tullio Scovazzi, “Eichmann” (Solferino, 160 pagine, 9,90 Euro); sottotitolo: “Processo alla ‘soluzione finale’”. In queste pagine, dove numerosi testimoni e documenti aiutano a mettere a fuoco la figura e il ruolo dell’imputato, emerge sullo sfondo il vero significato della “soluzione finale”, cioè dello sterminio degli ebrei orchestrato dai nazisti. Nonostante il tentativo di Eichmann di passare per un insignificante burocrate, la condanna sarà la morte.
Come si legge nel libro, “Soluzione finale della questione ebraica”, è un’espressione che “indicava prima le evacuazioni forzate degli individui di origine ebraica viventi nella Germania, nell’Austria annessa e nei territori occupati e successivamente lo sterminio di tali popolazioni residenti in Europa. E’ impossibile stabilire con precisione quando si decise di risolvere il ‘problema’ attraverso lo sterminio; ciò avvenne probabilmente nella seconda metà del 1941, dopo l’invasione dell’Unione Sovietica. Certa è l’autorizzazione di Goring e Heydrich per l’organizzazione delle misure necessarie alla ‘completa soluzione del problema ebraico’, il 31 luglio 1941. Il 20 gennaio 1942, a Wannsee, il termine venne utilizzato per indicare lo sterminio del popolo ebraico, Si stima che, complessivamente, la cifra di vittime ammonti a sei milioni”.
Giulia Baj, laureata all’Università di Pavia, ha svolto un periodo di ricerca presso la Columbia University di New York; attualmente è dottoranda in Public, European and International Law all’Università di Milano- Bicocca. Tullio Scovazzi è professore di Diritto internazionale presso l’Università di Milano- Bicocca; partecipa a riunioni e negoziati internazionali. Disse durante il processo ad Adolf Eichmann il procuratore Gideon Hausner: “Con me ci sono sei milioni di accusatori. Ma essi sono ora soltanto cenere. Cenere ammucchiata sulle colline di Auschwitz e sui campi di Treblinka e sparsa nelle foreste della Polonia”.

Red. Cro.

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