Un libro di Massimo Recalcati su tradimento e passione di Gesù nella notte del Getsemani

Un libro di Massimo Recalcati su tradimento e passione di Gesù nella notte del Getsemani

“Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono”: queste le parole con cui Matteo, nel suo Vangelo (26,36), descrive l’abbandono del Cristo da parte dei suoi primi seguaci. Proprio sulla triste notte Massimo Recalcati ha pubblicato il libro “La notte del Getsemani” (92 pagine, 14 euro, Einaudi), in cui vengono analizzati i passaggi fondamentali della narrazione evangelica dal bacio di Giuda alle lacrime di Pietro e la fuga dei discepoli, dall’abbandono del Padre all’assoluta solitudine e la preghiera. La notte del Getsemani viene presentata come notte dell’uomo in generale e non solo come vicenda della vita del Cristo.
Secondo il racconto dei Vangeli, Gesú, dopo l’Ultima Cena, si ritirò nei pressi di un piccolo campo poco fuori Gerusalemme, il Getsemani appunto, l’orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati all’improvviso arrivò uno dei suoi discepoli, Giuda, che indicò Gesú ai soldati baciandolo, in quello che è uno degli episodi più noti del racconto neotestamentario. Quel bacio è divenuto il simbolo dell’esperienza straziante del tradimento e dell’abbandono, infatti anche i suoi discepoli e lo stesso Pietro, il piú fedele tra loro, tradirono il Maestro lasciandolo solo.
Nella notte del Getsemani non c’è Dio, ma solo l’uomo; Gesù appare nella sua più radicale umanità, ancora più della crocifissione. Quella notte parla della finitezza vulnerabile della sua vita terrena, parlando direttamente di noi e della nostra condizione umana. È lo scandalo rimproverato a Gesú: aver trascinato Dio verso l’uomo. La notte del Getsemani è la notte dove la vita umana si mostra nella sua piú totale caducità ponendo in primo piano l’esperienza dell’abbandono assoluto, della caduta, della prossimità irreversibile della morte e della preghiera. Un libro pieno di riflessioni oltre che di approfondimenti per farci guardare alla notte del Getsemani come notte dell’uomo.

Massimiliano Palmesano

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