Una borsa di studio offerta dall’Amministrazione comunale ricorderà il sacrificio di Nicandro Izzo

Una borsa di studio offerta dall’Amministrazione comunale ricorderà il sacrificio di Nicandro Izzo

PIGNATARO M. – Una borsa di studio, riservata agli alunni della Scuola Media, ricorderà il sacrificio di Nicandro Izzo, agente di custodia ucciso dalla camorra il 31 gennaio 1983 a pochi passi dal carcere di Poggioreale. La borsa di studio, fortemente voluta dalla famiglia, dall’amministrazione comunale e dalla scuola, nasce in occasione del trentennale della scomparsa di Nicandro. “Quella mattina – ricorda la moglie Maria Senese –  mi chiamò Mario Marrandino (ragioniere presso il carcere di Poggioreale), un amico di Nicandro, e mi disse che mio marito era caduto scendendo le scale in Istituto e che lo avevano portato in ospedale. Mi recai subito a scuola a prendere i bambini per andare a casa dei miei genitori a Pignataro Maggiore. Sotto casa mia c’era il caos, gente che urlava, mia madre che piangeva… Poi i carabinieri mi accompagnarono a Poggioreale e quando arrivammo, c’era un silenzio surreale e capii che mio marito era stato ucciso. Lasciai allora S. Maria e mi traferii a Pignataro a casa dei miei genitori perché non volevo rimanere sola e feci trasferire i miei bambini nelle scuole del paese”. Oggi la moglie Maria, grazie alla collaborazione con il consigliere comunale Giorgio Valente ed il Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Paolo Mesolella, hanno bandito una borsa di studio che coinvolgerà in particolare le Scuole Medie di Pignataro Maggiore e Calvi Risorta dove il 1 dicembre del 1944 Nicandro Izzo è nato.  Da Calvi Risorta poi partì il 30 marzo del 1967 per arruolarsi nel Corpo degli agenti di custodia. Svolse il corso di formazione presso la scuola allievi di Cairo Montenotte al termine del quale venne assegnato alla Casa Lavoro dell’Isola di Gorgona. Nel 1969 poi fu trasferito presso la direzione della casa circondariale di La Spezia dove rimase in servizio fino al gennaio 1970, per poi essere definitivamente assegnato, nel luglio del 1976, alla casa circondariale di Poggioreale a Napoli dove prestò servizio fino al 31 gennaio del 1983 data della sua morte. Era stato assunto al controllo e all’accettazione dei pacchi indirizzati ai detenuti. Evidentemente le rigide regole cui Nicandro si sottoponeva non piacquero alla camorra  che, vistasi ostacolata da un agente, lo uccise. La mattina di quel 31 gennaio 1983, infatti, Nicandro fu freddato da un colpo di pistola alla testa mentre a piedi stava raggiungendo Porta Capua dove avrebbe preso il pullman per tornare a Pignataro. Eppure, pochi giorni prima, il Ministero di Grazia e Giustizia, per tutelarlo, ne aveva disposto il trasferimento a Roma presso il carcere di Regina Coeli. Ora la borsa di studio voluta dalla famiglia, ne ricorderà il sacrificio insieme a quello dei colleghi, in un’apposita manifestazione che si terrà a Pignataro Maggiore il 31 gennaio 2012, in occasione dei 30 anni della sua scomparsa. Intanto nei prossimi giorni arriverà il bando di Concorso nelle varie Scuole Medie della provincia ed in particolare in quelle di Pignataro e Calvi Risorte che gli sono state care. I lavori che risulteranno vincitori riceveranno borse premio di 300, 200 e 100 euro offerti generosamente dalla moglie del povero Nicandro.

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