SPARANISE – Prosegue il confronto elettorale in vista della scadenza del prossimo 6 giugno. Per stasera (lunedì 16 maggio) è stato calendarizzato il primo comizio. A prendere la parola sarà il dottor Antonio Merola, candidato sindaco per la lista Alleanza Insieme per Sparanise, che alle 21.30 darà il via ad una campagna elettorale che si preannuncia infuocata.
Mentre Sparanise in Movimento inonda la rete con video che sintetizzano i principali passaggi del programma elettorale ed Alleanza Insieme per Sparanise rivendica, come abbiamo visto, la necessità di dare continuità ad un percorso interrotto dalla caduta dell’amministrazione, Uniti per Sparanise ha presentato ieri sera il programma che ne ispirerà l’azione amministrativa.
L’iniziativa si è tenuta presso la sede del comitato elettorale dell’omonima lista in corso Matteotti, dove candidati e sostenitori si sono ritrovati.
Li abbiamo avuto modo di incontrare Mariano Sorvillo, già sindaco di Sparanise dal 2009 al 2014, che si ricandida ad indossare la fascia tricolore. L’ex primo cittadino, nel consegnarci il testo programmatico, ha voluto sottolineare come il documento non sia da considerarsi esaustivo di tutte le ambizioni di un suo rinnovato mandato.
In particolare, Mariano Sorvillo, in relazione alle problematiche relative alla ex Pozzi ha espresso la volontà di aprire una seria riflessione sull’opportunità, per il Comune di Sparanise, di restare dentro il consorzio ASI. Quest’ultimo, come è noto, è l’ente che gestisce diverse aree industriali della provincia, tra cui quelle della ex Pozzi appunto, e che avrebbe l’obiettivo di favorirne lo sviluppo. Di fatto, è da molti considerato un carrozzone politico foriero di inefficienze che, ad oggi, è servito solo a favorire carriere e interessi particolari.
Per Sorvillo, dunque, visto lo stato in cui versa la ex Pozzi ed i costi sostenuti dal Comune per aderire ad una macchina incapace di svolgere la propria funzione istituzionale, sarebbe meglio uscirne definitivamente.
Vedremo quali reazioni provocherà una dichiarazione come questa, vista la rilevanza del problema. L’ex Pozzi è stata per lungo tempo al centro delle proteste dei movimenti ambientalisti del territorio in quanto luogo sottratto da tempo all’utilizzo proficuo da parte delle comunità locali e preda di manovre speculative continue. Si tratta dell’enorme area industriale nella quale insiste quella che a suo tempo fu definita la discarica abusiva più grande d’Europa (a tutt’oggi non bonificata) e dove ha sede la centrale termoelettrica, ultimamente sotto i riflettori per i continui sforamenti delle emissioni di particolato in atmosfera.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)