Variante al Piano Regolatore: i carabinieri non trovano gli allegati alla richiesta di Magliocca nemmeno all’Asi

Variante al Piano Regolatore: i carabinieri non trovano gli allegati alla richiesta di Magliocca nemmeno all’Asi

PIGNATARO M. – A proposito della variante al piano regolatore del Consorzio Asi (Area sviluppo industriale) di Caserta limitatamente al territorio di Pignataro Maggiore, i nostri (pochi) lettori ricorderanno che eravamo rimasti a quando (si veda il nostro articolo pubblicato il 22 ottobre 2012) si era scoperto che i cinque allegati alla lettera dell’allora sindaco Giorgio Magliocca erano scomparsi. Non si trovavano e non si trovano nell’ufficio dell’attuale sindaco Raimondo Cuccaro né nell’ufficio tecnico comunale. Ancora ci stiamo chiedendo chi possa averli eliminati, al fine evidentemente di impedire la continuazione della nostra inchiesta giornalistica sulla grande abbuffata del “clan dei casalesi” (in particolare Nicola Palladino, uomo di Francesco Schiavone “Sandokan”), oltre che della cosca mafiosa Lubrano-Nuvoletta storicamente presente nell’area industriale della città tristemente nota come la “Svizzera dei clan”. Nutrivamo, però, ancora una speranza: prima o poi – ci dicevamo con fiducia – spunteranno dall’archivio dell’Asi. Macché. Da fonte fiduciaria solitamente bene informata, infatti, apprendiamo che neanche i carabinieri in forza alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sono riusciti a farsi consegnare le carte, segno evidente che sono state fatte scomparire pure al Consorzio per lo sviluppo industriale. Ma come è possibile che scompaiano ben cinque allegati – in tre diversi uffici pubblici – di una variante al piano regolatore dell’Asi, restando a disposizione solo un foglietto a firma dell’ex sindaco Giorgio Magliocca? Si apre uno scenario da brivido.

La vicenda è, come è noto, di enorme rilevanza. Con una breve lettera, l’allora sindaco Giorgio Magliocca, protocollo uscita numero 4362 del 13 maggio 2008, inviata al Consorzio Asi, protocollo in arrivo numero 2504 del 13 maggio 2008, chiese una variante al piano regolatore dell’Asi limitatamente al territorio di Pignataro Maggiore, con la riclassificazione di alcuni terreni tra cui quelli confiscati al boss della camorra Raffaele Ligato, in via del Conte. Magliocca fondava la sua richiesta sul fatto che il Consorzio “Icaro”, cui erano stati affidati i beni confiscati, si era finalmente svegliato e aveva presentato un progetto per attività agricole. È ovvio che si possono piantare melanzane e peperoni pure su terreni a destinazione industriale, non è necessario effettuare una variante al piano regolatore per trasformarli in terreni agricoli. Ma c’è di più: secondo quanto ha dichiarato ai carabinieri in data 13 marzo 2010 l’ingegnere Carlo Tramontana (dipendente Asi e progettista della variante magliocchiana), i terreni confiscati ex Ligato non furono trasformati da industriali ad agricoli, ma da industriali a destinazione urbanistica servizi consortili. Possiamo azzardare quindi la malevola ipotesi (tutta da verificare) che i progetti agricoli fossero una scusa? Magliocca – questo è il sospetto, che vorremmo risultasse infondato – voleva togliere l’indice di fabbricabilità industriale a terreni di proprietà del Comune di Pignataro Maggiore (depauperando gravemente il patrimonio pubblico rappresentato dai beni confiscati) al fine di consentire ad altri terreni originariamente a destinazione servizi consortili di acquisire l’indice di fabbricabilità industriale? Chi sono i proprietari dei terreni eventualmente favoriti dalla variante Asi? Quale stabilimento industriale è stato costruito su quei terreni? Belle domande, cari lettori, ma non possiamo avere una risposta certa. E sapete perché? Facile: perché – ripetiamo – sono scomparsi i cinque allegati alla lettera del sindaco all’epoca in carica Giorgio Magliocca da ben tre uffici pubblici. Come si detto, occultati o trafugati o distrutti nell’ufficio del sindaco di Pignataro Maggiore, nell’ufficio tecnico sempre della “Svizzera della camorra” e nel competente ufficio del Consorzio Asi di Caserta. Noi, da semplici giornalisti, senza quei documenti con le relative particelle catastali, non siamo in grado di capire quali siano i proprietari terrieri e gli imprenditori eventualmente favoriti dalla variante.

I cittadini pignataresi vorrebbero chiedere, al riguardo, per amore di verità, una cortesia all’ex sindaco Giorgio Magliocca e all’ex vicesindaco Piergiorgio Mazzuoccolo, che per delega magliocchiana partecipò alla conferenza dei servizi per la variante Asi. Perché o Magliocca o Mazzuoccolo – oppure tutti e due insieme – non diffondono un comunicato stampa in cui precisano quali sono le particelle catastali interessate alla variante Asi, da loro voluta, in modo da non esporsi a illazioni eventualmente infondate, ingiuste o addirittura diffamatorie? Sono entrambi giovani, le ricorderanno sicuramente a memoria le particelle. Va da sé che non li avremmo disturbati, Magliocca e Mazzuoccolo, nel caso avessimo potuto trovare (negli uffici preposti) gli allegati alla lettera di Magliocca. Ma come possiamo, adesso, trovarle noi poveri giornalisti, quelle carte, se non le hanno ottenute nemmeno i carabinieri?

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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