VITULAZIO – Il Consiglio comunale di Vitulazio, convocato in sessione straordinaria lo scorso 31 dicembre 2012, di così urgente e straordinario non aveva tanto l’ammissione di legittimità di alcuni debiti fuori bilancio, ma la richiesta del permesso per la costruzione di due edifici per attività commerciali sulla Strada statale Appia. Per alcuni tra opinionisti, partiti, movimenti, infatti, doveva rimanere sottaciuto per nascondere presunti “segreti inconfessabili”.
Quella di San Silvestro, in effetti, è stata una seduta con il botto finale, poiché l’Amministrazione comunale di Vitulazio, guidata dal sindaco Achille Cuccari, a colpi di maggioranza e con quasi tutta la minoranza consiliare assente, ha dato il proprio parere favorevole – come hanno sottolineato a microfoni spenti gli esponenti dell’opposizione – ad una “speculazione edilizia finalizzata alla realizzazione di due capannoni commerciali che certamente non saranno destinati a soddisfare gli interessi di natura pubblicistica”.
Nello specifico, la maggioranza consiliare, su indicazione del primo cittadino e dopo l’istruttoria dell’Ufficio tecnico del Comune – coordinato dal geometra Franco De Cristofaro -, ha dato il parere favorevole alla richiesta presentata dal Presidente del Consorzio Agrario Provinciale di Caserta, il dottor Raffaele Marrandino. Quest’ultimo chiedeva al Comune di ricevere un permesso a costruire, in deroga alle leggi ed ai regolamenti vigenti, di realizzare due edifici per attività commerciali su un area di 6530 metri quadrati, ubicata in località Molinella a ridosso della Statale Appia.
Si tratta dell’area commerciale che ancora oggi ospita un deposito del Consorzio Agrario Provinciale, i cui locali, per mezzo della delibera approvata, saranno distrutti per permettere la costruzione di due nuovi capannoni che dovrebbero essere realizzati senza rispettare le distanze previste dalla legge. Secondo indiscrezioni, l’operazione sarebbe stata autorizzata ottenendo in cambio una ventina di posti di lavoro da destinare a persone di Vitulazio. Difatti, i consiglieri di maggioranza hanno dato il proprio parere favorevole alla variante per quanto attiene la distanza tra i fabbricati per i quali, secondo la legge vigente, “il permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici generali è rilasciato esclusivamente per edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico, previa deliberazione del Consiglio Comunale […]. La deroga, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza può riguardare esclusivamente i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati di cui alla norme di attuazione degli strumenti urbanistici ed esecutivi”.
In virtù della citata legge, la maggioranza ha ritenuto che la costruzione di questi due capannoni può essere considerata di interesse pubblico seppur presentata da un privato, poiché è tesa a soddisfare le esigenze di carattere collettivo di tipo economico e con consistente numero di dipendenti o comunque avente rilevanza per la realtà economica locale, in particolare nell’attuale fase di recessione e di crisi occupazionale.
Il Comune di Vitulazio e il Consorzio Agrario hanno già sottoscritto un documento dal quale si evince che quest’ultimo si impegna ad assumere, presso la realizzanda struttura, 20/24 addetti rapportati al parametro stabilito con una delibera del Consiglio comunale di Vitulazio, approvata nel lontano 2006. A questo punto sarebbe anche giusto rilasciare la variante “a non rispettare la legge”, poiché il Consorzio Agrario Provinciale, nella persona del presidente, si è impegnato a far assumere una ventina persone nella struttura che sarà realizzata. Ma, a quanto pare, al posto dell’attuale struttura che verrà abbattuta dovrebbero sorgere nuovi capannoni, all’interno dei quali – secondo le opposizioni – non verranno più venduti i prodotti per l’agricoltura ma verrà aperto l’ennesimo supermercato. Difatti, si fa il nome dell’Eurospin, una nota catena di supermercati che dovrebbe aprire al posto del Consorzio Agrario.
Secondo un vecchio copione, in pochi, sfruttando lo strumento derogatorio, alla fine potrebbero avere la meglio su chi ha sempre rispettato le norme urbanistiche e che oggi, dopo aver costruito diversi capannoni continua a tenerli vuoti, mentre altri – un po’ più fortunati – riusciranno a farsi approvare dei progetti non regolari per poi vendere il tutto ad un prezzo maggiorato rispetto all’effettivo valore di mercato. In assenza di regole uguali per tutti, vale sempre la legge del più forte e tutto può diventare possibile in cambio di prebende. A quanto pare, basterebbe mettere sul piatto una promessa di fantomatici posti di lavoro e si può raggirare la legge. Staremo a vedere!
Commenta con Facebook